Il tira e molla di Novak Djokovic agli Australian Open 2022 non è stato di certo il primo episodio controverso che ha visto come protagonista il tennista serbo
Ci sono Roger Federer e Rafael Nadal. Li vedi sempre belli, sorridenti, educati in campo ed eleganti fuori.
E poi c’è Novak Djokovic. Che ha vinto 20 tornei del Grande Slam come loro, ma che non ne fa una giusta.
Perde le staffe in campo, si attira le critiche dei colleghi, prende a pallate i giudici di linea e va sempre, ostinatamente, in direzione contraria a quella che ti aspetti.
A volte sembra quasi che lo faccia apposta. Come quella volta in cui si è detto convinto che i pensieri positivi e le preghiere possono tramutare l’acqua inquinata in acqua della salute.
O tutte quelle volte in cui sembra sull’orlo del ritiro contro un avversario che lo sta battendo, e dopo una piccola pausa – strategica, sostengono i maligni – ritorna più forte di prima, e vince.

Ma perché sempre lui, viene da chiedersi. La risposta non è necessariamente negativa.
Intanto, un elemento di “disturbo” nelle ingessate tradizioni del tennis di alto livello è servito per alimentare a dismisura l’interesse per questo sport.
Nel perfetto contrasto di stili tra Federer e Nadal, che ha caratterizzato gli ultimi quindici anni del circuito, l’imprevedibilità di Djokovic ha rappresentato l’ingrediente giusto per togliere monotonia a questo duopolio.
E poi, va detto, almeno una parte dei momenti controversi che lo hanno visto protagonista non sono dovuti al fatto che Djokovic perda la testa, ma al fatto che la usi.
Si può discutere sulle sue teorie riguardo all’acqua miracolosa, riguardo ai vaccini e riguardo a qualsiasi altra cosa: ma farsi una propria idea sulle cose, ed esprimerla liberamente anche contro l’opinione del resto del mondo, è comunque una qualità non da tutti, specialmente in un mondo dello sport i cui protagonisti appaiono spesso piatti e conformati.
Detto questo, non c’è dubbio che con Nole ci sia sempre da divertirsi, o quantomeno da discutere: vediamo allora quali sono stati i 5 momenti più controversi della carriera di Novak Djokovic.
Caviglie, influenza e SARS
Siamo nel 2008, il giovane Nole ha appena vinto il suo primo Slam in Australia e si è già distinto nel circuito per la sua bravura sul campo e per le spiritose imitazioni degli altri giocatori.
Negli ottavi di finale dello US Open, Djokovic è costretto ad una faticosa battaglia al quinto set dallo spagnolo Tommy Robredo, in cui la spunta anche grazie a un paio di pause per farsi medicare.
Il suo prossimo avversario nei quarti è l’idolo di casa Andy Roddick, che commenta l’impresa del serbo dicendo che sembra aver avuto “due infortuni alle caviglie, l’influenza aviaria e la SARS. Eppure ha vinto. I casi sono due: o è incredibilmente coraggioso, oppure chiede l’intervento del medico quando non è necessario”.
Apriti cielo. Novak si carica a pallettoni e domina il quarto di finale contro Roddick, facendo poi sapere di non aver gradito le sue critiche, a suo dire infondate.
Non sarà l’ultima volta che gli viene rivolta un’accusa del genere. Anzi, la fama di simulatore non lo abbandonerà praticamente mai, tanto che, ancora nel 2020, lo spagnolo Pablo Carreno Busta, dopo averci perso al Roland Garros, sosterrà che Djokovic “ogni volta che una partita si fa dura, cerca le attenzioni del medico”.
La squalifica di Djokovic allo US Open
La squalifica allo US Open del 2020 è uno degli episodi più spiacevoli della sua carriera. Durante l’incontro degli ottavi di finale, in un torneo che lo vedeva grande favorito, Novak si lascia prendere dal nervosismo e scaglia la palla all’indietro con troppa forza in direzione di una giudice di linea, che viene colpita alla gola.
Lei ne esce più o meno incolume, per fortuna, ma per Djokovic è inevitabile l’immediata squalifica dalla partita e dal torneo.

Djokovic e l’acqua miracolosa
Ebbene sì, c’è anche questo nel suo palmarès.
Nella primavera del 2020, durante un bizzarro colloquio con una sorta di santone del wellness, Nole si lascia andare ad alcune considerazioni così strampalate da lasciare increduli.
“So che ci sono persone che attraverso l’energia mentale e il potere delle preghiere riescono a trasformare cibi tossici e acque inquinate in acqua benefica e salutare. Perché le molecole dell’acqua reagiscono alle nostre emozioni”. Sembra una fake news, ma c’è tanto di video (in inglese).
Adria Tour 2020
In piena emergenza pandemica, Djokovic – nel rispetto delle regole allora vigenti nel proprio Paese, va detto – organizzò un torneo di tennis a Belgrado aperto al pubblico invitando alcuni colleghi, mentre nello stesso periodo la gran parte degli eventi tennistici e sportivi di tutto il mondo veniva sospesa o rinviata.

Risultato: dopo la finale, tre tennisti risultarono positivi al Covid, e si trattava solo della punta dell’iceberg di un vero e proprio focolaio, che coinvolse anche il serbo in prima persona. Fecero il giro del pianeta le immagini della festa tenuta a margine del torneo, in aperto contrasto con il clima di lockdown, allora diffuso ovunque.
Australia capitolo 1 e 2
Nella controversa storia recente tra Djokovic e gli Australian Open non c’è stato solo il clamoroso tira e molla di questo inizio 2022, di cui ormai si è detto tutto.
Anche nell’edizione 2021 Novak fece parlare di sé. In particolare, non furono apprezzate – neanche dagli altri tennisti – le sue pretese di ottenere dall’organizzazione del torneo un alloggio con campo da tennis privato e la possibilità di scontare una quarantena ridotta.