Gli ottimi risultati dei test-match autunnali lasciano ben sperare per l’anno prossimo. E intanto, l’estremo di Tolosa è eletto rivelazione dell’anno. Capuozzo e l’Italia del rugby
Nelle celebrazioni di fine stagione, la federazione internazionale del rugby, denominata World Rugby, ha eletto l’italiano Ange Capuozzo come giocatore rivelazione dell’anno.
Si tratta di un riconoscimento straordinario, che certifica l’improvvisa svolta del nostro rugby, arrivata grazie a un gruppo di giovani di belle speranze di cui Capuozzo è il principale esponente.
Nato in Francia ma discendente da nonni napoletani, il ventitreenne del Tolosa si è messo in luce nelle poche, ma memorabili apparizioni con la nostra Nazionale, in questa stagione che lascia presagire per l’Italia un futuro ben più roseo rispetto al difficile andamento degli ultimi anni.
Rugby, Ange Capuozzo eletto rivelazione dell’anno
L’esordio di Capuozzo in Nazionale è arrivato nel penultimo match del Sei Nazioni 2022, quando abbiamo collezionato con la Scozia la 36.ma sconfitta di fila in questo torneo, un filotto che aveva fatto persino dubitare dell’opportunità di mantenere gli azzurri all’interno della competizione.
Ma proprio in quella partita, Capuozzo, sgusciante atleta di appena 71 chili in uno sport di energumeni, riuscì a mettere a segno due bellissime mete che già lasciavano presagire un imminente cambiamento.
E infatti, solo sette giorni dopo, arrivò la storica vittoria dell’Italia in Galles, nell’ultima partita del torneo. Anche quella volta, il piccolo Ange ci mise lo zampino, con una splendida azione che diede il “la” alla meta di Padovani: uno dei momenti più spettacolari dell’intera manifestazione, al punto da meritarsi una nomination nella categoria “meta dell’anno”, nelle celebrazioni di World Rugby.
L’Italia del rugby guarda con fiducia al 2023
L’annata del grande riscatto dell’Italia del rugby era solo all’inizio. In estate sarebbero arrivate altre due confortanti vittorie, contro Portogallo e Romania, a ribadire una nostra certa superiorità rispetto alle nazionali europee di seconda fascia.
Solo la sconfitta in Georgia, a luglio, ha rischiato di minare le certezze degli azzurri, ma i test-match di questo autunno hanno ribadito la nuova dimensione della nostra nazionale.
Prima la vittoria contro Samoa, nazionale al n. 11 del ranking mondiale (l’Italia ora è n. 12, la Georgia n. 13), con ben sei mete realizzate e un livello di qualità del gioco che eravamo soliti ammirare nelle squadre nostre avversarie.
Poi la prima, storica vittoria contro l’Australia (dopo 18 sconfitte!), attuale n. 8 del ranking e tradizionale grande del rugby dell’emisfero sud, insieme a Sudafrica e Nuova Zelanda. Una vera e propria impresa, con due mete di Capuozzo e un finale thrilling, in cui anche gli dèi della palla ovale hanno avuto per noi un occhio di riguardo, facendo terminare fuori dai pali il calcio del possibile sorpasso australiano allo scadere.
La successiva, netta sconfitta con il Sudafrica (n. 4 del ranking e detentore della Coppa del Mondo) ci lascia comunque in eredità un primo tempo giocato praticamente alla pari.
Insomma, il rugby italiano sembra finalmente poter guardare con fiducia al futuro e ad un 2023 che promette spettacolo, prima con il 6 Nazioni (primo impegno con la Francia allo stadio Olimpico il 5 febbraio) e poi a settembre con la Coppa del Mondo in Francia.
Marco Sicolo – Bgame News