Antonio Conte: Esonero ufficiale dal Tottenham

La notizia dell’esonero arriva nella settimana successiva allo sfogo dell’allenatore leccese nei confronti di giocatori e società

Antonio Conte non è più l’allenatore del Tottenham: l’avventura del 53enne allenatore leccese è durata dal 2 novembre 2021 al 26 marzo 2023. L’esonero arriva dopo la sfuriata in conferenza stampa, seguita al 3-3 in casa del fanalino di coda della Premier League Southampton.

 

“Fino ad adesso ho cercato di coprire, ma questa è una situazione inaccettabile. E’ da 20 anni che c’è questa proprietà e non si è mai vinto nulla, è colpa sempre del club o degli allenatori?”. E ancora: “Siamo peggiorati”. Un’uscita che evidentemente non è stata ben digerita dalla dirigenza degli Spurs, che ha deciso di chiudere il rapporto con Conte, il cui contratto scadeva a giugno 2023 dopo aver raggiunto un accordo per la rescissione consensuale dell’accordo in essere fino al termine della stagione.

SERIE A, IL POSSIBILE RITORNO

“Da italiano ed ex ct della Nazionale, l’Italia è nel mio cuore e non ci sarà problema a tornare un giorno”.
Dopo Milan-Tottenham 1-0, nella pancia di San Siro, era stato lo stesso Conte a non chiudere la porta ad un suo possibile ritorno in Serie A. Sì, ma in quale piazza? Impossibile non prendere in considerazione Juve, Inter e Milan tra le ipotesi. Come racconta la Gazzetta dello Sport, lato bianconeri con la nuova dirigenza alla guida (dopo l’addio di Agnelli con il quale il rapporto era precipitato) la strada per Antonio è sicuramente più in discesa qualora John Elkann e il presidente Ferrero decidessero di interrompere il contratto con Massimiliano Allegri. L’esonero di quest’ultimo, però, è uno scenario piuttosto lontano: contratto in scadenza nel 2025 (con uno stipendio a 7 milioni più bonus a stagione) e stima di proprietà e dirigenza.

Come quella di cui gode Stefano Pioli al Milan: solo l’eliminazione ai quarti in Champions contro il Napoli e il fallimento nella corsa al quarto posto potrebbero portare ad un avvicendamento in panchina a Milanello.
Meno salda, invece, è la situazione di Simone Inzaghi all’Inter: senza un exploit in Europa, dove i nerazzurri affronteranno ai quarti il Benfica, il destino del tecnico di Piacenza sembra segnato: non gli basterà l’ingresso tra le prime quattro in Serie A, e la conseguente qualificazione alla prossima Champions. Ma Conte si è lasciato male con il mondo nerazzurro: non credeva più nel progetto di Suning, ha rifiutato di restare complice il ridimensionamento economico, ha intascato la buonuscita di 14,3 milioni lordi (lui e il suo staff) e ha salutato. Zhang sarebbe disposto a ricucire il rapporto?

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Alessandro Rizzuto – Bgame News