Balotelli in Nazionale, perché sempre lui

Balotelli Nazionale

Dopo tre anni di assenza (e un Europeo vinto senza di lui), Mario Balotelli torna ad essere convocato per la nazionale italiana. Per Mancini è la mossa della disperazione?

“Se Balotelli torna in nazionale, vuol dire che siamo disperati”. Qualcuno l’ha detto, in tanti lo pensano.

Ma le cose stanno davvero così? Probabilmente sì, ma è più una questione di tempi che di giocatori.

Il problema, infatti, non è chiamare Mario Balotelli dopo tre anni dall’ultima convocazione, ma accorgersi solo adesso che qualcosa non va, lì davanti, nel gioco dell’Italia.

Purtroppo, il CT Roberto Mancini è caduto, come tanti altri suoi predecessori, nella solita trappola della riconoscenza.

Complice un calendario compresso e scombussolato dai continui rinvii dovuti all’emergenza sanitaria, Mancini si è ritrovato nel giro di pochi mesi dall’alzare al cielo la Coppa d’Europa al doversi districare nella lotta per accedere al Mondiale, un Mondiale che già ci è sfuggito l’ultima volta.

E per affrontare questa sfida, il CT ha scelto di confermare praticamente gli stessi uomini dell’Europeo.

Dal punto di vista di un allenatore, confermare un gruppo vincente può significare due cose: o credi che quel gruppo sia ancora valido, o non te la senti di rovinare la magia di ciò che è stato.

I fatti, purtroppo, hanno confermato ancora una volta che non si tratta mai di un’idea vincente.

Balotelli convocato nell’Italia di Mancini

Senza scomodare i deludenti mondiali-bis disputati da Enzo Bearzot nel 1986 e da Marcello Lippi nel 2010, il gruppo di Mancini ha comunque risentito della stessa sindrome della pancia piena.

Mario Balotelli in Nazionale
Roberto Mancini e Mario Balotelli

Insomma, era meglio un Balotelli affamato di un Immobile fresco campione d’Europa, già da subito, già dallo scorso autunno in cui abbiamo buttato alle ortiche prima le finali di Nations League e poi il primo posto nel girone per Qatar 2022.

Nelle sette partite disputate in appena due mesi, a fine 2021, il nostro commissario tecnico ha continuato a puntare sul gruppo storico, offrendo solo un po’ di spazio in più a Zaniolo e Kean e concedendo una mezz’oretta scarsa contro la Lituania a Gianluca Scamacca, altro attaccante che oggi ha l’aura del possibile salvatore della patria.

Il ritorno di Balotelli in Nazionale

Non è sempre Balotelli, quindi, a combinare guai. Anzi, stavolta Super Mario ha davvero la possibilità – l’ultima, c’è da scommetterci – di prendersi una bella rivincita, sui suoi detrattori e su sé stesso.

Balotelli ai tempi del Manchester City
Balotelli ai tempi del Manchester City

Lui, che la Nazionale l’ha già guidata fin quasi alla gloria, con la splendida doppietta alla Germania negli Europei del 2012, e che la Nazionale l’ha poi persa con lo sciagurato Mondiale del 2014, quello in cui non si è di certo attirato le simpatie degli altri compagni di spogliatoio.

Una figura controversa, quella di Balotelli, e divisiva come poche altre, sia a livello di club che di nazionale.

Dalla maglia dell’Inter gettata a terra da giovanissimo, ai continui cambi di squadra con relative delusioni, fino alla provocatoria scritta “Why always me?”, perché sempre io, quasi a sfogare una sensazione di costante persecuzione.

Questa volta, però, lui è chiamato in ballo non come capro espiatorio, ma per risollevare le sorti calcistiche del nostro Paese. Chissà che non sia la volta buona.