Berrettini – Alcaraz e la nuova consapevolezza di Matteo

Matteo Berrettini

La vittoria sullo spagnolo al terzo turno degli Australian Open rappresenta un importante tassello nel percorso di affermazione a grandi livelli dell’azzurro. Il match Berrettini – Alcaraz

Braccio e testa. Queste le armi con cui Matteo Berrettini è riuscito nell’impresa di battere Carlos Alcaraz, astro emergente del tennis spagnolo. Parliamo di impresa, non perché Alcaraz sia già assurto allo status di campione imbattibile, ma perché il match del terzo turno dell’Australian Open 2022 era girato in un modo tale che le speranze per Matteo sembravano ormai ridotte.

Forte della freschezza dei suoi 18 anni, l’iberico ha giocato il quinto set ancora saltellando da una parte all’altra del campo, come se fosse appena sceso in campo. In più, Alcaraz arrivava al set decisivo sull’onda lunga dei due set appena vinti, con i quali aveva riequilibrato un incontro che l’italiano sembrava avere in controllo.

Berrettini - Alcaraz

Ma, come detto, il grande merito di Berrettini è stato quello di non uscire dalla partita. Aggrappato al suo servizio e alla fiducia nei suoi colpi, Matteo è riuscito a sopperire all’evidente gap di mobilità rispetto all’avversario, rimanendo concentrato e sfruttando ogni occasione per mantenere livellato il punteggio.

Alcaraz, da parte sua, ha più volte dimostrato di avere ancora margini di crescita. “Lui è giovane”, dirà Berrettini a fine partita, riferendosi non tanto all’invidiabile agilità delle sue gambe, quanto alla propensione dello spagnolo a commettere ancora qualche errore di troppo.

Sono stati proprio questi errori – palle in rete, doppi falli, passanti troppo lunghi – a tenere Matteo in partita in alcuni momenti delicati del quinto set, ed è questo sicuramente un aspetto sul quale l’attuale n. 31 del mondo dovrà lavorare.

Berrettini – Alcaraz Australian Open 2022

Certo è che con Matteo Berrettini l’Italia ha trovato un campione vero e questa partita ne è la conferma. Non si tratta solo di un tennista in grado di imporre in campo la propria potenza e il proprio talento, ma di un giocatore che quando serve sa metterci cuore e soprattutto personalità.

Oggi aveva capito benissimo che, a un certo punto, la bilancia del match pendeva dall’altra parte, ma neanche in quel frangente si è sottratto al ruolo di favorito, di giocatore con una migliore classifica e con un passato già consolidato.

Berrettini - Alcaraz

Non si è lasciato tentare, soprattutto, dall’abbandonarsi all’inerzia dell’incontro o dal prendersela con la sfortuna, neanche quando, all’inizio del set decisivo, si è ritrovato a terra, dopo che la sua caviglia aveva compiuto una rotazione irregolare, ma per fortuna non preoccupante.

In quel frangente, erano troppo vicini i fantasmi del recente ritiro alle ATP Finals di Torino, dovuto ad un problema ai muscoli addominali, perché davanti ai suoi occhi non comparissero per un attimo i fantasmi di un altro infortunio.

Ma Matteo non si è scomposto, ha stretto i denti e, con il cavalleresco aiuto proprio del suo avversario, lesto a oltrepassare la rete e a sincerarsi delle sue condizioni, ritornava all’opera deciso a raggiungere il suo obiettivo.

Una vittoria importante su Alcaraz agli AO 2022

L’incontro di terzo turno degli Australian Open a cui abbiamo assistito oggi entrerà sicuramente nella storia personale di entrambi i contendenti, come un importante crocevia di crescita nel loro percorso, in cui pare che il meglio debba ancora arrivare.

Un’incredibile iniezione di consapevolezza per l’italiano, che è riuscito a tenere botta contro uno dei possibili dominatori del prossimo decennio.

Un’importante lezione, nel senso più dolce del termine, per lo spagnolo, che dovrà abituarsi a “entrare” prima nel match e a limare alcune sbavature nel gioco, per arrivare al livello top che è nelle sue corde: la personalità, invece, non gli manca di certo.

Marco Sicolo