Berrettini e i tennisti italiani più vincenti di sempre

Berrettini

Con il trionfo a Stoccarda, il tennista romano raggiunge il terzo posto nella classifica dei tennisti italiani più vincenti di sempre. Adesso Berrettini dovrà difendere il titolo al Queen’s

Che Matteo Berrettini ormai sia nell’Olimpo dei più forti tennisti italiani della storia è un fatto assodato; adesso si tratta di scoprire quale posizione saprà occupare rispetto agli alti grandi del nostro tennis.

Con la vittoria al torneo di Stoccarda, Berrettini ha confermato la sua attuale decima posizione nella classifica ATP, ma non bisogna dimenticare che il tennista romano ha raggiunto quest’anno la posizione n. 6 del ranking, all’indomani della semifinale conquistata all’Australian Open.

Già questo è un dato che lo mette indiscutibilmente tra i migliori azzurri di sempre, secondo solo ad Adriano Panatta, che nel 1976 raggiunse il 4° posto della classifica, nell’anno in cui fu capace di conquistare gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros, ultimo Slam conquistato da un italiano.

Berrettini è anche l’unico, da allora, ad aver disputato una finale Slam, l’anno scorso a Wimbledon. La vittoria al torneo di Stoccarda conferma la sua speciale predilezione per l’erba, una superficie su cui ha vinto 3 dei 6 tornei complessivamente conquistati.

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Berrettini e i migliori tennisti italiani dell’era Open

In questa speciale classifica, il tennista romano sale così sul podio tricolore di tutti i tempi: solo Panatta e Fabio Fognini hanno conquistato più tornei ATP di lui nell’era Open. Prima dell’era Open, ovviamente, ci furono i successi di altri italiani come il grande Nicola Pietrangeli, il nostro tennista di maggior successo: era, però, un altro tennis, e a livello di statistiche non è sempre facile fare un paragone affidabile.

Pietrangeli, infatti, vinse quasi 50 tornei, tra i quali due Roland Garros, ma si trattava di un’epoca in cui la partecipazione agli Slam era riservata ai dilettanti, mentre i tennisti più forti che desideravano guadagnare denaro dalla propria attività sportiva, passavano al professionismo e disputavano altri tornei. Solo dal ’68 gli Slam “aprirono” (da cui il termine “Open”) anche ai professionisti, assicurando un guadagno anche ai dilettanti che vi partecipavano.

Berrettini, dunque, è adesso sul podio nella speciale classifica degli italiani più vincenti nel tennis dell’era Open, cioè a partire dal 1968.

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Le 10 vittorie di Adriano Panatta

Al primo posto di questa graduatoria, manco a dirlo, troviamo Adriano Panatta, romano pure lui e autentica icona del nostro tennis negli anni Settanta.

Nel corso di un decennio, Panatta conquistò ben 10 titoli ATP, a partire dal piccolo torneo di Senigallia nel 1971, quand’era 21enne, cui seguirono negli anni immediatamente successivi le vittorie a Bournemouth, Firenze e Kitzbuhel, intervallati da diverse sconfitte in finale, alcune contro autentici mostri sacri del tennis mondiale, come lo spagnolo Orantes, il rumeno Nastase, lo svedese Bjorn Borg e l’argentino Vilas.

Nel 1975 Panatta conquistò a Stoccolma il suo quinto titolo, battendo in finale il n. 1 del mondo, lo statunitense Jimmy Connors, per poi inanellare nel magico 1976 la doppietta a Roma e Parigi e aiutare l’Italia a conquistare l’unica Coppa Davis della sua storia.

Houston, Tokyo e ancora Firenze sono gli ultimi tornei conquistati nel corso di una carriera che lo ha visto vincitore in 10 delle 26 complessive finali disputate.

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Genio e sregolatezza di Fabio Fognini, 9 vittorie ATP

Al secondo posto di questa speciale classifica troviamo l’eclettico Fabio Fognini, tennista di gran talento, penalizzato a volte dal suo carattere irrequieto.

Tra una sfuriata contro gli arbitri e l’altra, Fognini è stato capace di vincere ben 9 tornei ATP (finora), su 19 finali complessive disputate, raggiungendo come best ranking il 9° posto in classifica nel 2019.

Il primo successo arriva relativamente tardi, a 26 anni, proprio a Stoccarda, quando ancora questo torneo si disputava sulla terra rossa. Quello stesso anno arriva la prestigiosa vittoria al torneo di Amburgo, a cui seguono le affermazioni, negli anni successivi, a Vina del Mar, Umago e Gstaad.

Nel 2018 il ligure conquista ben tre tornei, a San Paolo, Bastad e Los Cabos (battendo in finale Del Potro), ma il vero gioiello arriva l’anno successivo sul cemento del Masters 1000 di Miami, a coronamento di un’ottima carriera.

Berrettini, aggancio a Bertolucci tra i più vincenti all-time

Al terzo posto, Matteo Berrettini aggancia a quota 6 tornei ATP vinti in carriera, Paolo Bertolucci, staccando Corrado Barazzutti e Jannik Sinner, fermi a quota  5 (ovviamente con prospettive di crescita per l’altoatesino).

Il toscano Bertolucci vinse per tre volte il torneo di Firenze, affermandosi inoltre a Barcellona, Amburgo e Berlino, sempre sulla terra rossa. Barazzutti, invece, vinse a Nizza, Charlotte, Bastad, l’indoor di Parigi e Il Cairo, raggiungendo un best ranking di n° 7 della classifica mondiale nel 1977.

Entrambi furono grandi protagonisti, con Panatta e Tonino Zugarelli, della nazionale di Coppa Davis che conquistò il torneo nel 1976, arrivando in finale anche in tre delle quattro edizioni successive.

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Stoccarda, il trionfo n. 6 e la terza vittoria sull’erba

Berrettini è il primo tennista italiano a conquistare 3 tornei sull’erba in carriera e può già essere considerato a buon diritto il nostro miglior esponente di sempre su questa superficie.

Addirittura, la sua percentuale di vittorie nei match giocati sull’erba si avvicina a quella dei più grandi specialisti della storia: con l’82,2% di incontri vinti sul verde, Berrettini ha fatto meglio persino di un mostro sacro come Boris Becker (tre volte vincitore a Wimbledon), e si piazza attualmente all’ottavo posto di questa speciale classifica, comandata da Roger Federer con l’86,9%, davanti a John McEnroe e Novak Djokovic (seguono Laver, Sampras, Connors, Murray e, appunto, Berrettini).

Matteo ha vinto il suo primo torneo in carriera nel 2018 a Gstaad, su terra battuta, concedendo il bis a Budapest l’anno successivo, prima di conquistare per la prima volta Stoccarda nel 2019. La terra battuta di Belgrado nel 2021 fece da preludio alla conquista del prestigioso torneo del Queen’s e alla finale di Wimbledon.

Ora a Stoccarda è arrivato il gioiello n. 6, in finale su Murray, e Matteo si prepara questa settimana a difendere il titolo del Queen’s, prima di dare nuovamente l’assalto al tempio di Wimbledon, dove purtroppo per lui non sarà possibile difendere i punti in classifica conquistati l’anno scorso.

In ogni caso, grazie a lui e a Sinner, le gerarchie nella graduatoria dei tennisti italiani più vincenti di sempre potrebbero essere destinate a cambiare ancora.

Marco Sicolo – Bgame News