Le strisce vincenti più lunghe nello sport

Le strisce vincenti più lunghe nello sport

La sconfitta del Volley Conegliano, arrivata dopo ben 76 vittorie consecutive, ci dà l’occasione per ripercorrere alcune incredibili strisce vincenti nella storia dello sport.

Conegliano ha perso, viva Conegliano.
Dopo quasi due anni e 76 vittorie consecutive, ottenute in tutte le competizioni, la squadra veneta di volley femminile e la sua stella Paola Egonu hanno ritrovato il sapore amaro della sconfitta, in campionato contro Firenze.
Si tratta di un record? Decisamente sì, se è vero che, nello stesso sport, la squadra turca del Vakifbank Istanbul si era fermata a 73 vittorie consecutive nel 2014, e, spostandoci nelle vasche della pallanuoto italiana, lo stesso aveva fatto la Pro Recco tra il 2014 e il 2017.
Ma il mondo dello sport è ricco di altre strisce vincenti memorabili, sia nelle discipline individuali che negli sport di squadra.

Non solo Conegliano: le più lunghe strisce vincenti nello sport e nei Giochi Olimpici

Come non ricordare, ad esempio, il dominio della nazionale USA di basket che tra il 1936 e il 1972 vinse ben 64 incontri consecutivi ai Giochi Olimpici, conditi da sette medaglie d’oro, prima di arrendersi all’URSS nella drammatica finale di Monaco ’72, con la vittoria dei sovietici a fil di sirena.

E, per restare al basket, il record di  vittorie consecutive nella NBA rimane a tutt’oggi quello stabilito dai Los Angeles Lakers nella stagione 1971-72, con 33 vittorie consecutive in regular season: neanche i Chicago Bulls di Michael Jordan o gli stratosferici Miami Heat di LeBron James (27 vittorie di fila nel 2013) sono riusciti a far meglio.
I numeri crescono ancora se andiamo a scoprire le più lunghe winning streaks dell’atletica leggera: lo statunitense Edwin Moses, dominatore assoluto dei 400 metri ostacoli negli anni ’70 e ’80, realizzò un incredibile filotto di 122 vittorie consecutive, rimanendo imbattuto per quasi dieci anni!

Conegliano
Edwin Moses – il più grande di sempre nei 400 metri ostacoli


Purtroppo per lui, questa impresa, realizzata dal 1977 al 1987, gli valse soltanto una medaglia d’oro olimpica, complice il boicottaggio degli Stati Uniti ai Giochi di Mosca del 1980. Va ricordato, però, che nella bacheca del grande ostacolista americano c’è anche l’oro di Montreal ’76, conquistato prima che iniziasse la sua striscia record di vittorie.

Sempre nell’atletica, in tanti si ricordano ancora delle imprese del russo Sergej Bubka, a lungo recordman del salto con l’asta e vincitore di 6 titoli mondiali consecutivi nell’arco di ben quattordici anni (Helsinki 1983 – Atene 1997).
Impossibile non citare anche l’eclettico Carl Lewis, il Figlio del Vento, che deve il suo soprannome alle gare di velocità (campione olimpico nei 100 e 200 metri), ma capace anche di inanellare 65 vittorie consecutive nel salto in lungo, prima di essere battuto dal canadese Mike Powell nell’indimenticabile finale dei mondiali del 1991.

I record di vittorie consecutive nella storia dello sport

Altro sport ricco di strisce vincenti è il tennis, dove il recente dominio generazionale dei cosiddetti Big Three si può riassumere in questi record: le 81 vittorie consecutive sulla terra rossa di Rafael Nadal, i 65 incontri di fila vinti sull’erba da Roger Federer e le 43 vittorie infilate da Novak Djokovic nel biennio 2010-2011 su diverse superfici.
Scritte nella roccia rimangono anche le 41 vittorie consecutive di Bjorn Borg in un unico Slam, sull’erba di Wimbledon, conquistate tra 1976 e il 1981. E per comprendere la grandezza di questo signore, pensate che riuscì, praticamente nello stesso periodo, a vincere anche 28 incontri di fila sulla terra rossa del Roland Garros, per un totale di 5 titoli a Londra e 4 a Parigi nell’arco di soli sei anni.
Andando più indietro nel tempo, molto più indietro, scopriamo che l’elegante tennista francese Suzanne Lenglen, conosciuta dagli addetti ai lavori come La Divina, vinse nei primi anni Venti la bellezza di 182 incontri consecutivi.

Rimanendo allo stesso decennio, ci imbattiamo niente meno che in Tarzan, al secolo Johnny Weissmuller, che, prima di vestire al cinema i selvaggi panni del re della giungla, fu grande nuotatore, capace di vincere cinque ori olimpici e di finire imbattuto l’intera carriera.

E l’elenco di strisce vincenti nello sport potrebbe continuare a lungo, dalle 26 vittorie dei mitologici New York Giants nel baseball americano alle 49 vittorie e zero sconfitte del pugile italo-americano Rocky Marciano, fino alle abbuffate di scudetti consecutivi nel calcio italiano, infilate nel corso degli anni dal Grande Torino, dall’Inter, dalla Juventus.

Ma la vera domanda è: cosa succede, dopo?

Quali sensazioni si provano, quando una striscia vincente giunge al termine? Il tempo di un sospiro, un attimo.
Un po’ di delusione, forse, ma anche la consapevolezza di quello che si è riusciti a fare. E forse, o soprattutto, un senso di liberazione. Come, del resto, ha confessato a caldo anche coach Daniele Santarelli, dopo la sconfitta che ha messo fine alla lunga serie di vittorie del Volley Conegliano: “Ci farà bene, ci siamo tolti un peso”.

E allora, rimbocchiamoci le maniche: il meglio deve ancora venire.