I fallimentari Europei della nostra Nazionale hanno esposto il calcio femminile ad aspre critiche. Che fino a qualche anno fa nessuno aveva voglia di fare
Era ora. La scherma italiana, negli ultimi tempi, era entrata in un tunnel di polemiche che parevano impensabili, per uno sport visto come un’isola felice dagli italiani.
Rancori tra le atlete, incomprensioni con i tecnici, critiche ai colleghi spiattellate a Tv e giornali, senza la minima capacità di affrontarsi e risolvere le incomprensioni in privato. Il risultato sono state le disastrose Olimpiadi di Tokyo, che hanno fatto registrare un clamoroso zero alla casella medaglie d’oro, in uno degli sport da sempre dispensatore di grandi soddisfazioni a cinque cerchi.
L’oro mondiale appena conquistato dalle ragazze del fioretto a squadre, aggiunto all’argento della ritrovata Arianna Errigo nell’individuale, riporta la scherma italiana dove le compete, sul gradino più alto del podio.
Mondiali scherma, l’oro del fioretto a squadre femminile
Gran parte del merito, ovviamente, va al CT Stefano Cerioni, richiamato al capezzale del fioretto azzurro dopo le delusioni olimpiche dello scorso anno, che culminarono nelle dimissioni di Andrea Cipressa, attaccato da più parti e deluso perché, almeno a suo dire, nessuno aveva avuto il coraggio di parlargli in faccia.
E in effetti lo spettacolo, all’indomani dei Giochi di Tokyo, fu abbastanza scadente: non tanto per i commenti impietosi in Tv da parte dell’ex campionessa olimpica Elisa Di Francisca, quanto nella lettera alla federazione firmata da tutti i fiorettisti, che chiedevano la testa dell’allora commissario tecnico.
Un quadro di per sé abbastanza indecoroso, che faceva seguito ad anni di polemiche e punzecchiature tra atlete, che sicuramente non hanno fatto bene al movimento, sia sul piano dei risultati che dell’immagine.
Il dopo-Vezzali, infatti, sembrava poter rappresentare una nuova età dell’oro per il nostro fioretto. Invece, dopo la finale olimpica tutta azzurra tra Di Francisca ed Errigo a Londra 2012, i rapporti tra le due si sono terribilmente incrinati, con la prima che poi ne ha avute per tutti (con dichiarazioni al vetriolo nei confronti di ex colleghe come Trillini e Vezzali) e la seconda che si è involuta sul piano tecnico, andandosi poi a incartare anche in contrasti con la federazione.
Arianna Errigo, due medaglie nel fioretto ai Mondiali
“Gran parte del merito è di Stefano Cerioni, che mi ha risollevata quando mi sentivo ormai l’ultima ruota del carro”: le medaglie mondiali conquistate al Cairo da Arianna Errigo hanno dunque la firma del CT, che appena insediatosi nel ruolo, l’estate scorsa, aveva subito individuato nel recupero della monzese una delle priorità tra i suoi compiti.
Lei lo ha ripagato con una prova individuale all’altezza del suo passato e trascinando le sue compagne – Alice Volpi, Francesca Palumbo e la giovane promessa Martina Favaretto – alla conquista di una medaglia d’oro che riporta l’Italia dove merita, con un pensiero già ai Giochi di Parigi 2024.
Marco Sicolo – Bgame News