Il leggendario portiere della Nazionale fa cifra tonda: ripercorriamo la sua strepitosa carriera attraverso 8 grandi finali internazionali. Gli 80 anni di Dino Zoff
Per celebrare gli 80 anni di Dino Zoff c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Protagonista di un cinquantennio di calcio italiano, prima da calciatore, poi da allenatore e infine da dirigente, Zoff è una delle icone del calcio italiano, riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi portieri della storia di questo sport.
Al suo nome e alle sue parate sono legate alcune delle vittorie più belle della Nazionale italiana, ed è tuttora l’unico ad aver conquistato, da giocatore, sia il titolo europeo che quello mondiale.
In occasione dei suoi 80 anni, ripercorriamo le 8 finali che, tra vittorie e sconfitte, hanno contribuito a crearne il mito, come calciatore, come allenatore e soprattutto come uomo.
Zoff 1968, Campione d’Europa con l’Italia
Dopo alcuni buoni campionati col Mantova, dove si era imposto come portiere di sicura affidabilità, Zoff approda al Napoli e dimostra di poter giocare ad alti livelli. Grazie al secondo posto in campionato con i campani, il portiere si guadagna la convocazione in nazionale per la fase finale degli Europei 1968, che si disputano in Italia.

In finale a Roma, l’Italia impatta 1-1 con la Jugoslavia. Nella ripetizione del match, due giorni dopo, Zoff mantiene la sua porta inviolata, mentre le reti di Gigi Riva e Pietro Anastasi regalano agli azzurri il trofeo continentale.
Zoff 1973, finale di Coppa dei Campioni contro l’Ajax
Chiusa l’esperienza partenopea, Zoff viene acquistato dalla Juventus campione d’Italia in carica. Il portiere ha già 30 anni, è nel pieno della sua maturità, ma in pochi immaginano che stia per aprire in bianconero un lungo ciclo di dieci anni di vittorie. Il primo alloro è quello dello scudetto, che arriva in maniera rocambolesca all’ultima giornata, ma dieci giorni dopo la Signora fallisce il bis in Europa.
Nella finale di Belgrado, l’Ajax di Cruijff si impone sui bianconeri e conquista la sua terza Coppa dei Campioni consecutiva. Il gol decisivo lo segna Rep dopo pochi minuti di gioco, con una traiettoria beffarda che inganna Zoff: una storia che, come vedremo, si ripeterà qualche anno più tardi.
1973, Coppa Intercontinentale contro l’Independiente
Sono anni in cui i giocatori sudamericani non godono di buona fama: pare che chiunque li incontri, si ritiri a casa pieno di cerotti e contusioni. E così, gli olandesi dell’Ajax preferiscono preservare caviglie e ginocchia, lasciando che sia la finalista Juventus a difendere l’onore dell’Europa nella successiva Coppa Intercontinentale, contro gli argentini dell’Independiente.
Si gioca a Roma in gara unica, ma non basta: la traversa dice no a Bettega e Altafini, Cuccureddu manda alto un rigore e l’Independiente capitalizza con Bochini l’unica azione da gol creata. Zero-uno, e bacheca internazionale ancora vuota per i bianconeri.
Zoff 1977, prima gioia con la Juventus in Coppa Uefa
In fondo, però, era solo questione di tempo: nel 1977 arriva la prima soddisfazione europea per la Juventus. La doppia finale contro l’Athletic Bilbao premia i bianconeri: l’1-0 di Tardelli al Comunale è sufficiente a respingere il tentativo di rimonta dei baschi, che vincono 2-1 la gara di ritorno ma soccombono per la regola del gol in trasferta.
1982, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo!
La perla più preziosa. Dalle partite a scopone con il CT Bearzot e con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, alla celeberrima parata su Oscar nella memorabile vittoria per 3-2 sul Brasile: a quarant’anni suonati, Dino Zoff è il simbolo di un’Italia che vuole sentirsi unita e felice.

L’Italia batte in finale la Germania 3-1, e mentre Tardelli ancora urla, le strade si riempiono di tricolori e le manone di Zoff sollevano la Coppa del Mondo, immortalate in un francobollo e nella memoria di un Paese intero.
Zoff 1983, l’Amburgo e il gol di Magath
A livello di club, la saga vincente di Zoff e della sua Juventus continua, ma in campo internazionale deve ancora una volta scontrarsi con il controverso rapporto tra i bianconeri e la Coppa dei Campioni.
Nella finale di Atene, la Signora di Platini e Boniek è strafavorita sul sorprendente Amburgo, ma una parabola maligna lasciata partire dal centrocampista Magath costringe ancora una volta Zoff a raccogliere il pallone in fondo alla rete. È la fine della sua esperienza in bianconero, ma soltanto da giocatore.
1990, i trionfi da allenatore
Zoff e la Juventus si ritrovano, infatti, pochi anni dopo, perché il vecchio capitano è stato chiamato a risollevare le sorti della squadra dopo alcune stagioni opache.
In campionato dettano legge il Milan degli olandesi e il Napoli di Maradona, ma Zoff si toglie la soddisfazione di realizzare un prestigioso double: nello stesso anno conquista la Coppa Italia ai danni del Milan e la Coppa Uefa, in una finale fratricida contro la Fiorentina. È l’anno che porta ai mondiali italiani e in cui tutte e tre le competizioni europee vengono conquistate da squadre italiane (Coppa dei Campioni al Milan, Coppa delle Coppe alla Samp).
2000, in finale all’Europeo da CT della Nazionale
Ancora in panchina, ma questa volta nelle vesti di commissario tecnico della Nazionale. Sotto la guida di Zoff, l’Italia disputa un campionato europeo sontuoso, eliminando con autorevolezza Belgio e Romania e aggrappandosi ai guantoni di Toldo e al cucchiaio di Totti per far fuori l’Olanda padrona di casa in semifinale.
La finale contro la Francia, però, non sarà delle più fortunate, anzi. A un passo dal sogno di riconquistare l’Europeo già vinto da giocatore, Zoff vede la sua Italia incassare il pareggio di Wiltord all’ultimo respiro, per essere poi tramortita dal golden goal di Trezeguet nei supplementari.
Criticato oltremisura persino da alte cariche istituzionali, Dino Zoff rassegna le sue dimissioni immediate all’indomani della finale, dimostrando una volta di più di essere un uomo tutto d’un pezzo, fedele ai suoi principi.
Membro della Hall of Fame del calcio italiano, inserito nei 100 migliori giocatori del secolo dalla Fifa, Dino Zoff è un’autentica leggenda di questo sport, fonte d’ispirazione per chiunque sia cresciuto ammirando le sue gesta.
Marco Sicolo – Bgame News