Guardiola condottiero nella tempesta di Manchester

Guardiola condottiero nella tempesta di Manchester - BGame News

Il Manchester City è stato messo sotto accusa dalla Premier League per la gestione finanziaria degli ultimi anni. Guardiola: “Resto anche se ci retrocedono”

Tutto il mondo è paese, e se in Italia assistiamo all’ennesimo scandalo che ha coinvolto la Juventus e che potrebbe allargarsi ad altre squadre, in Inghilterra la musica non è certo diversa.

Il Manchester City degli emiri arabi e dei soldi a catinelle è finito – non molto a sorpresa – sotto la lente di ingrandimento della Premier League, che dopo quattro anni di indagini ha sollevato oltre 100 capi d’accusa per presunte infrazioni a livello finanziario.

Siamo sempre lì: soldi che vanno, vengono, si nascondono e poi non risultano da nessuna parte. Dal 2008, anno in cui l’allora seconda squadra di Manchester fu rilevata da una facoltosa società internazionale – una holding, un fondo di investimento o come la si voglia chiamare: l’importante è che ci si capisca poco – i citizens hanno vinto sei campionati e soprattutto hanno speso fior di milioni, acquistando i migliori giocatori del pianeta a prezzi inaccessibili per quasi tutte le altre società e assicurandosi anche quello che molti ritengono il miglior allenatore al mondo, lo spagnolo Pep Guardiola.

Che oggi, per l’occasione, dismette i panni del guru intellettuale e indossa l’armatura da condottiero, presentandosi con piglio guerriero davanti ai giornalisti per difendere la sua società.

Manchester City sotto accusa, Guardiola lo difende

“Vogliono distruggerci, farci retrocedere. Ma la Premier League non decide niente. Ci sarà una commissione arbitrale, e noi ci difenderemo. Lo abbiamo già fatto una volta, e ne siamo usciti puliti”.

Quella volta a cui Guardiola fa riferimento è l’indagine della Uefa del 2020, a seguito della quale la federazione europea escluse il City dalle competizioni continentali per due anni per la violazione del FPF, il Fair Play Finanziario. La decisione fu poi posta nel nulla a seguito delle deduzioni della difesa legale del Manchester, affidata ovviamente ai più prestigiosi avvocati, britannici e non.

Gli stessi che proveranno a smontare, punto per punto, le accuse che oggi provengono dal suolo patrio, con le altre 19 società di Premier nel ruolo compatto di accusatrici, di sorelle forse un po’ invidiose ma con buone ragioni di sentirsi esauste davanti a tanto dominio incontrastato e incontrastabile.

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I citizens rischiano l’esclusione dalla Premier League

Il Manchester City rischia, e rischia davvero. Potrebbero esserci, come abbiamo già visto in Italia in passato e nel presente, punti di penalizzazione, scudetti revocati, retrocessioni.

Ma io resterò qui”, assicura Guardiola. “Anche in seconda divisione, se dovessero retrocederci. Adesso più che mai mi sento legato a questi colori”.

Inutile, però, rimanere in attesa trepidante per una decisione che potrebbe arrivare in tempi piuttosto lunghi: quattro anni ci sono voluti per le indagini, altrettanti potrebbero volercene per una decisione. Con una particolarità: il regolamento della Premier League non contempla la prescrizione delle violazioni, quindi gli arbitri potranno prendersi tutto il tempo necessario per decidere. Staremo a vedere.

Marco Sicolo – Bgame News