Hamilton e le cose che cambiano

Hamilton

Un anno fa lottava per il titolo, oggi finisce dietro il suo compagno Russell nelle strategie di squadra. Lo sfogo con il suo team, poi la riflessione. Lewis Hamilton al GP d’Olanda

Si dice che una delle qualità dei campioni è quella di scegliere il momento perfetto per dire basta. Dopo sette titoli mondiali conquistati, Lewis Hamilton avrebbe potuto farlo due anni fa, ma con una Mercedes sulla cresta dell’onda non ci ha pensato nemmeno un momento, continuando a caccia dell’ottavo.

Che non è arrivato, perché Max Verstappen e la sua Red Bull erano cresciuti e perché a qualcuno il monologo delle frecce d’argento non andava più a genio. Così, nell’ultimo Gran Premio dell’anno passato, ad Abu Dhabi, Lewis si è scontrato con la dura realtà fatta anche di politica e inciuci, sfociati in una decisione discutibile della direzione di gara in regime di safety car, che consegnò di fatto il titolo all’olandese.

Ieri, nel GP dei Paesi Bassi, un nuovo duro capitolo per il britannico, in questa fase della sua carriera che assomiglia a un tramonto, ma potrebbe ancora riservare sorprese.

GP d’Olanda, Hamilton e la vittoria sfumata per la Safety Car

Dopo aver comodamente gestito la convivenza con il morbido scudiero Bottas, nel 2022 Hamilton si è visto arrivare in casa il classico giovane rampante, George Russell, che pian piano si fatto strada all’interno della scuderia, per niente intimorito dalla rivalità con il pluricampione del mondo.

La Mercedes di quest’anno è stata per lunghi tratti deludente, ma i recenti progressi sembravano poter regalare, in Olanda, persino una speranza di vittoria. Speranza che Hamilton ha cullato a lungo, fino a quando la solita Safety Car ha rimescolato le carte e ha messo team e piloti di fronte alla fatidica scelta delle gomme, che può cambiare in un attimo il destino della gara.

In questo frangente, un po’ a sorpresa, la Mercedes ha effettuato la stessa scelta che fece la Ferrari a Silverstone e che costò la vittoria a Leclerc. Toto Wolff e soci hanno scelto di richiamare ai box Russell (su suggerimento del pilota, per la verità), lasciando fuori il vecchio leone Hamilton, che, su gomme vecchie, è stato tristemente divorato prima dall’ex rivale Verstappen, poi dal suo stesso compagno di squadra e infine addirittura dalla Ferrari del monegasco.

Lo sfogo via radio di Lewis Hamilton con Mercedes: “mi avete fregato”

“In questi casi, la soluzione giusta è differenziare la strategia per i due piloti. Meglio provare a vincere con uno dei due, che accontentarsi di un secondo e terzo posto”, questa la giustificazione del team principal di Mercedes.

Già, ma tutto si sarebbe aspettato Lewis, tranne che di essere il destinatario della strategia peggiore all’interno della sua squadra: “Non posso credere che mi abbiate fregato, non potete capire quanto sono inca**ato”, questo il comprensibile sfogo nel team radio da parte di Hamilton durante la corsa, quando si è visto sfrecciare accanto tutti i suoi rivali, vedendo andare in frantumi i suoi sogni di gloria.

Poi un respiro, profondo. L’ha fatto davvero, a fine gara, guardare per credere.

Trenta secondi infiniti, prima di uscire dall’abitacolo, in cui gli sarà passata davanti una vita, una carriera, e forse avrà capito che il tempo passa e le cose cambiano. Un giorno prendi tutti a calci nel sedere, il giorno dopo nessuno più ti stende tappeti rossi.

“A tutti i meccanici, grazie, è stata la nostra migliore gara dell’anno, e comunque abbiamo fatto dei punti”. Il respiro ha avuto effetto, il secondo messaggio del vecchio leone, a ruote ferme, è una piccola perla di buon senso. Ma l’energia di quella rabbia è lì, da qualche parte in lui, e la vedremo presto in pista. Non può finire così.

Marco Sicolo – Bgame News