I 5 momenti migliori dei Mondiali Indoor di Atletica 2022

I 5 momenti migliori dei Mondiali Indoor di Atletica 2022 - Bgame News

Jacobs e Tamberi si confermano ad alto livello e lo svedese Duplantis ritocca il suo record dell’asta, mentre nessuno dimentica cosa succede in Ucraina. I momenti migliori dei Mondiali Indoor

Non c’è dubbio che ai Mondiali Indoor di Atletica manchi quell’aura di sacralità e quel senso di attesa che pervade altri tipi di manifestazioni, come le Olimpiadi o i Mondiali di atletica all’aperto, ma nella carriera di un atleta rappresentano comunque una tappa importante in cui mettersi alla prova, confrontarsi con i migliori e respirare l’atmosfera delle grandi occasioni.

E poi, ormai, da italiani, tutto ciò che riguarda l’atletica leggera di alto livello non può lasciarci indifferenti. L’atletica nostrana, infatti, non è mai stata così forte ed è un piacere accorgerci che i volti noti azzurri, come Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, siano tra le attrazioni principali dell’intera rassegna iridata.

L’edizione dei Mondiali Indoor 2022 che si è appena conclusa a Belgrado ha fatto registrare ben tre nuovi record del mondo, un dato di rilievo assoluto, se si considera che non c’è più alcuna distinzione tra record ottenuti all’aperto o al chiuso.

Scopriamo, allora, quali sono stati i 5 momenti migliori dei Mondiali Indoor Belgrado 2022.

Marcell Jacobs medaglia d’oro nei 60 m

È lui il nostro uomo-copertina. E quando ci ricapita: dovunque ci sia una competizione internazionale, possiamo sfoggiare il numero uno della categoria, il campione olimpico della gara regina, con la scritta “Italia” in bella mostra sul petto.

Marcell Jacobs ha onorato il suo ruolo di favorito, andandosi a prendere il titolo mondiale dei 60 metri indoor (misura che al coperto sostituisce i 100 metri), con una vittoria al fotofinish sullo statunitense Christian Coleman, specialista della misura e campione in carica.

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Ricordiamo che al coperto si corrono i 60 metri, anziché i 100, perché la pista è più piccola (l’intero anello misura 200 metri, la metà di quello all’aperto) e la pista da 60 metri è ricavata all’interno della stessa, con tanto di materassino finale per frenare la corsa degli atleti!

Con questa vittoria, Jacobs ha così rinsaldato la sua immagine di protagonista assoluto della velocità, mettendo a tacere chi pensava che quello di Tokyo fosse solo un exploit irripetibile. E a fine gara, rilancia: “Non vedo l’ora di gareggiare a Eugene e Monaco, per confrontarmi con tutti i migliori e avere la possibilità di fare la storia, conquistando anche i titoli mondiale ed europeo all’aperto”.

Già, perché, in questi anni di calendari sportivi stravolti dall’emergenza sanitaria, il 2022 ci riserva proprio questo: dopo i Mondiali Indoor, nello stesso anno avremo anche i Mondiali all’aperto a Eugene, USA, nel mese di luglio e gli Europei di Monaco di Baviera ad agosto. Vai, Marcell, ti aspettiamo!

Gianmarco Tamberi, bronzo nell’alto ai Mondiali Indoor di Belgrado

Non c’è Jacobs senza Tamberi: dopo l’oro olimpico conquistato quasi in contemporanea a Tokyo 2020, i due si ritrovano a Belgrado come portacolori della nostra nazionale, e non deludono.

Arrivato in Serbia all’ultimo momento su invito degli organizzatori, Gianmarco Tamberi si è scrollato di dosso la ruggine degli allenamenti invernali e ha piazzato un 2,31 m da medaglia. Il metallo è il bronzo, ma il valore è comunque alto per il saltatore marchigiano: “Non avevo in programma di partecipare, solo un mese fa mi divertivo a fare canestro in NBA. Poi ho notato che anche il livello degli altri atleti non era eccelso, a questo punto della stagione, e ho accettato l’invito. In realtà la gara non è stata facile, ma aver vinto questa medaglia mi dimostra che è stata la scelta giusta e sarà un trampolino di lancio per l’intera stagione”.

Tamberi si è presentato a Belgrado con una bandierina ucraina dipinta sulla spalla, assieme ai nomi dei due altisti ucraini che non hanno potuto partecipare a questo evento per via della situazione bellica nel loro Paese.

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Belgrado 2022, l’emozionante oro dell’ucraina Yaroslava Mahuchikh

E proprio dall’Ucraina viene una delle storie più emozionanti di questa rassegna iridata, con la medaglia d’oro conquistata nel salto in alto femminile da Yaroslava Mahuchikh.

Solo tre settimane fa, l’atleta ucraina si è svegliata sotto le bombe russe nella sua Dnipro ed è stata costretta, suo malgrado, alla fuga dal suo Paese, come tanti altri suoi connazionali.

Non si può nemmeno immaginare con che stato d’animo sia giunta a Belgrado, con quali aspettative, con quale voglia. Eppure, tante volte le difficoltà sono la molla decisiva per ottenere grandi risultati, per far sapere che il proprio Paese c’è, che l’Ucraina è ancora capace di tenere alta la testa.

La medaglia di bronzo di Tokyo 2020 ha tirato fuori il meglio di sé, saltando i 2 metri al terzo tentativo, quando era sull’orlo della sconfitta, e poi andandosi a prendere l’oro con 2,02 m.

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L’australiana Eleanor Patterson, argento alle sue spalle, ha omaggiato la vincitrice sfoggiando uno smalto giallo e blu, i colori della bandiera ucraina: “Sono nello stesso hotel degli atleti ucraini”, ha poi dichiarato, “trovo che abbiano una dignità incredibile e tutto ciò che possiamo fare per loro è dimostrare la nostra vicinanza con piccoli gesti come questo. Nessuno merita di vivere ciò che stanno passando”.

Record del mondo nel salto con l’asta per Duplantis a 6,20 m

Il dato sportivo che probabilmente passerà alla storia di questi Mondiali è il record del mondo dello svedese Armand Duplantis, già detentore del primato, stabilito pochi giorni fa, sempre a Belgrado (qui il nostro profilo sul campione).

I 6,20 m con cui ha migliorato di un centimetro il record precedente sembrano comunque destinati a cadere per mano dello stesso atleta: Duplantis è all’apice della sua carriera, non ha rivali e sembra avere nei polsi e nelle gambe la possibilità di saltare ancora qualche centimetro più su.

Gli altri record del mondo registrati a Belgrado sono stati realizzati dalla venezuelana Yulimar Rojas, che ha saltato 15,74 m nel triplo (“ma sono nata per arrivare ai 16 metri, è questo il mio obiettivo”) e dallo statunitense Grant Holloway, che ha corso i 60 m ostacoli in 7”29, eguagliando il suo stesso primato.

Medagliere Mondiali Indoor 2022, un vincitore a sorpresa

Infine, va rilevato che, per una volta, il Paese più in alto nel medagliere finale della manifestazione non è uno dei soliti noti, né uno dei più estesi.

Si può dire, infatti, che questa manifestazione l’abbia vinta l’Etiopia, con ben 4 ori conquistati (nei 1500 m e nei 3000 m, sia al maschile che al femminile), uno in più degli Stati Uniti, che pure hanno il bottino complessivo di medaglie più consistente (19).

Buon 13.mo posto per l’Italia, con un oro e un bronzo, un risultato che mancava da quasi 30 anni.

Marco Sicolo – Bgame News