Tra Mondiali ed Europei, l’Italia del nuoto si è affermata come un’autentica potenza del nuoto, grazie a una squadra composta da tanti campioni
Soltanto dodici mesi fa concludevamo le Olimpiadi di Tokyo con un bottino relativamente magro nel nuoto, sei medaglie di cui nessuna d’oro, che ci valsero un misero undicesimo posto nel medagliere finale di disciplina, alle spalle di Paesi come Sudafrica e Tunisia.
A distanza di un anno, l’Italia si è rivelata come un’autentica potenza mondiale in vasca, con risultati d’eccellenza a livello iridato ed europeo, sia in campo maschile che femminile.
Un’irresistibile new wave del nuoto italiano, che va a comporre un Dream Team capace di fare impallidire persino le recenti nazionali azzurre, che certo non avevano sfigurato in campo internazionale.
Italia del nuoto, una scorpacciata di medaglie agli Europei di Roma
Tradizionalmente lontana dai podi che contano, l’Italia del nuoto si scoprì vincente alle Olimpiadi di Sydney del 2000, quando Massimiliano Rosolino nei 200 misti e Domenico Fioravanti nei 100 e 200 rana regalarono tre trionfi improvvisi ai nostri colori, prima che Federica Pellegrini si prendesse la scena per gli anni a venire, circondata da altri ottimi nuotatori che hanno mantenuto l’Italia ad alto livello negli ultimi due decenni.Ma un’infornata di risultati come quelli di questa estate non l’avevamo mai lontanamente sognata, ed è simbolico il passaggio di testimone proprio nell’anno successivo a quello in cui la nuotatrice veneta ha detto addio alle gare.
Mondiali ed Europei di nuoto, tutte le medaglie d’oro dell’Italia
Cinque medaglie d’oro ai mondiali di Budapest e nove complessive, per un prestigioso terzo posto iridato, alle spalle di Stati Uniti ed Australia, con la perla del record mondiale di Thomas Ceccon sui 100 dorso e le affermazioni dell’eterno Paltrinieri sulla lunga distanza e degli emergenti Martinenghi e Benedetta Pilato nella rana.
Agli Europei di casa, poi, nelle vasche del Foro Italico a Roma, è stata un’autentica apoteosi, con un dominio incontrastato nel medagliere sulle nazioni avversarie e un bottino finale complessivo di ben 35 medaglie di cui 13 d’oro, roba da far impallidire anche la seconda classificata, l’Ungheria, che ha collezionato 5 ori e 15 medaglie complessive.
Ceccon, Paltrinieri, Martinenghi e Pilato sono andati ancora a segno, oltre a Razzetti, Quadarella e Panziera, regalando emozioni a non finire e segnando una superiorità addirittura imbarazzante in discipline come la rana, dove abbiamo messo a segno addirittura tre doppiette oro-argento.L’immagine più bella, senza dubbio, è stata la chiusura con la splendida staffetta d’oro nel misto maschile, già campione mondiale, che ha messo in evidenza non solo il momento di grazia a livello individuale dei nostri atleti, ma anche il loro affiatamento, simbolo di un movimento in salute che ora punta, passando dai mondiali di Fukuoka 2023, al riscatto olimpico sotto la Torre Eiffel, ai Giochi di Parigi 2024, dove molti dei nostri atleti di punta saranno nel pieno della loro maturità agonistica.
Marco Sicolo – Bgame News