Il pagellone del campionato di Serie A

pagellone Serie A

Uno scudetto da raccontare per il Milan, tanti rimpianti per le altre contendenti. Il miracolo Salernitana e il mezzo flop dell’Atalanta. I nostri voti al campionato di Serie A

Con lo splendido scudetto del Milan di Pioli va in archivio uno dei campionati di Serie A più incerti e combattuti di sempre, con tre squadre che si sono alternate al vertice e tanta incertezza anche in zona Europa e zona retrocessione.

È tempo di pagelle per tutti, per scoprire chi ha deluso rispetto alle aspettative e chi, invece, è riuscito ad andare oltre le previsioni.

MILAN, voto 9

Per una volta, in Italia, il bel gioco si è sposato con i risultati, non perché il Milan abbia improvvisamente trovato un cinismo che ancora non gli appartiene, ma perché in un campionato privo di protagoniste feroci (come l’Inter dell’anno scorso o diverse Juve recenti), ciò che ha fatto la differenza è stata la capacità di proporre un bel calcio con continuità e senza distrazioni nel finale.

INTER, voto 6

Sufficienza raggiunta, perché non era facile ripartire senza Lukaku e con un cambio tecnico in panchina. Inzaghi è riuscito da subito a dare continuità al lavoro di Conte, ma il materiale per fare il bis c’era, e a un certo punto i nerazzurri sembravano pronti per la fuga. È mancata la concentrazione, la cattiveria e la capacità di dare il colpo del k.o. alle avversarie. Occasione persa.

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NAPOLI, voto 6,5

Anche qui, poteva essere una stagione da 10 e invece è mancata la mentalità vincente. Il Napoli del girone d’andata sembrava destinato a far sognare i tifosi, con prestazioni super e meccanismi da orologio svizzero. Poi una serie di infortuni, ma soprattutto l’incapacità di ritrovare il gioco di inizio anno, hanno tolto fiducia a una squadra che sembrava avere i numeri giusti in ogni reparto. Rimpianto.

JUVENTUS, voto 5,5

Stagione nel complesso anonima, tra un inizio disastroso e una rimonta finale da “vorrei ma non posso”. Il gioco è il grande assente e verrebbe da rifilargli un 4 come voto, eppure te li ritrovi tranquillamente in zona Champions: a chi è arrivato dietro, che voto si dovrebbe dare?

LAZIO, voto 5,5

L’avvento di Sarri sembrava autorizzare a sognare, ma lui ha balbettato sin dalle prime giornate, ad esempio bisticciando con il talento di Luis Alberto. Grandi prestazioni davanti, scarsa affidabilità in difesa: per tutto questo bastava Zeman.

ROMA, voto 6

Mago Mourinho potrebbe riuscire nell’impresa di far passare come memorabile una stagione appena passabile, complice la Conference League. Se avesse qualche giocatore con metà del suo carisma, la squadra potrebbe puntare più in alto.

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FIORENTINA, voto 8

La squadra di Italiano era già una bella sorpresa fino a gennaio, poi con l’addio di Vlahovic è riuscita a mantenere lo stesso livello di prestazioni, guadagnandosi l’Europa e scrivendo una delle migliori storie della stagione.

ATALANTA, voto 5

Siamo all’epilogo di un ciclo, che non è riuscito a trovare il giusto sbocco neanche in Europa. Di regola la dimensione della squadra dovrebbe essere questa, ma i risultati eccezionali degli ultimi anni autorizzavano ad aspettarsi qualcosa di più. Involuzione.

VERONA, voto 8

La squadra di Tudor ha dato spettacolo in tutti gli stadi, grazie anche a un tridente offensivo da 40 gol. I nomi ci sono anche negli altri reparti, soprattutto a centrocampo: se verranno riconfermati, potrà crearsi un’altra favola di provincia.

TORINO, voto 7

Ognuno ha il suo stile, e quello di Juric prevede una difesa ferrea: a parte le quattro squadre qualificate in Champions, quella granata è la miglior retroguardia del campionato, grazie anche a un Bremer deluxe. E anche Belotti, lì davanti, sembra tornato lui.

SASSUOLO, voto 7,5

Una delle squadre più spettacolari di questa Serie A: quando sono in vena quei tre là davanti, non ce n’è per nessuno, e si meritano la Nazionale. In più, altre belle conferme, come Frattesi e Traoré.

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UDINESE, voto 7

Applausi meritati per Cioffi, per aver tirato fuori la squadra dalla zona bassa, prima che la lotta si facesse più aspra. Il talento di Deulofeu ha trovato l’ambiente giusto dove fiorire, l’atleticità di Beto ha fatto il resto.

BOLOGNA, voto 6,5

Che gli vuoi dire, a una squadra che oltre al campionato deve affrontare idealmente altre sfide insieme al proprio allenatore? Il carattere trasmesso da Sinisa, la crescita di buoni elementi come Hickey e la classe di Arnautovic, una volta superati i suoi fastidi fisici, hanno messo il sigillo su una salvezza mai in discussione.

EMPOLI, voto 7

A un certo punto sembrava potesse raccontare una storia ancora più importante, ma questa squadra lascia comunque un buon ricordo sul piano del gioco e molta curiosità in prospettiva riguardo ai suoi gioiellini, come Asllani, Bajrami e Zurkowski, quest’ultimo di proprietà della Fiorentina.

SAMPDORIA, voto 5,5

È arrivata la salvezza, ma di questa stagione resta davvero poco da tramandare. La parata di Audero su rigore nel derby-spareggio rimane l’immagine simbolo di una stagione sofferta, ma neanche troppo.

SPEZIA, voto 7,5

In molti riconoscono la bontà del gioco fatto intravvedere dai ragazzi di Thiago Motta, che hanno spesso ben figurato anche contro le grandi. Salvezza più tranquilla di quanto dicessero i pronostici di inizio anno.

SALERNITANA, voto 8

E alla fine, salvezza fu, anche se thrilling. Nicola si conferma specialista in imprese impossibili, e a suo merito va anche l’aver saputo creare un amalgama tra tante facce nuove, pure autorevoli, arrivate a gennaio. Un piccolo miracolo, che fa dimenticare la situazione all’italiana con cui era cominciata la stagione.

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CAGLIARI, voto 4,5

Una parabola assurda, quasi inspiegabile, per la quale il presidente ha già fatto pubblica ammenda. Più si sono aggiunti grandi nomi alla rosa, peggio sono andati i risultati: forse il reset della Serie B era l’unica via per ripartire.

GENOA, voto 5

Il cuore c’è stato, una certa quadra pure, con l’arrivo di Blessin. Ma la cronica sterilità offensiva (solo tre giocatori con più di 1 gol a referto) è risultata un limite insormontabile.

VENEZIA, voto 5

Un’implosione inaspettata, per una squadra che con Zanetti in panchina aveva mostrato buon gioco e messo in evidenza buoni giocatori, come il fantasista Aramu e l’ariete francese Henry. È mancata un po’ di esperienza nei momenti cruciali.

Pagelle a cura di Marco Sicolo – Bgame News