Il Boca Juniors è campione d’Argentina grazie al clamoroso rigore sbagliato all’ultimo minuto dal difensore del Racing Jonathan Galván, che sarebbe valso il sorpasso in classifica
Dal 2017, anno in cui lasciò il piccolo club della sua città, Jonathan Galván ha cambiato sei squadre, giocando una settantina di partite in campionato e segnando un solo gol.
D’altronde, non è quello il suo mestiere: Galván fa il difensore, e non ha mai tirato un calcio di rigore in vita sua.
E allora, chissà come gli è venuto in mente, al novantesimo minuto dell’ultima partita di campionato, di impossessarsi del pallone che poteva regalare lo scudetto al suo Racing e di dire ai suoi compagni: “Non c’è storia, lo batto io”.
Scudetto al Boca Juniors, beffato il Racing Avellaneda
Domenica, tra la Bombonera di Buenos Aires e il Cilindro di Avellaneda, due stadi che si trovano a una manciata di chilometri l’uno dall’altro, si è scritta un’altra pagina incredibile del calcio argentino.
Nell’ultima giornata di campionato, il Boca Juniors ospita l’Independiente, sapendo che una vittoria gli regalerebbe di certo lo scudetto. Il Racing, infatti, è secondo a due punti di distanza in classifica, e per vincere deve sperare in un passo falso degli Xeinezes (“genovesi”: il Boca fu fondato a inizio Novecento da emigrati liguri).
E il passo falso arriva. Mentre il Racing sta pareggiando 1-1 la sua partita contro il River Plate, il Boca, a un passo dal traguardo, subisce il gol del pareggio da parte dell’Independiente all’81° minuto: il campionato è riaperto. A pochi istanti dal termine, la classifica dice: Boca 52, Racing 51. Se il Racing segna un gol, sarà scudetto.
L’appuntamento col destino arriva quando il pallone piove all’improvviso nell’area di rigore del River e un difensore butta giù l’attaccante del Racing. È l’89° minuto. Calcio di rigore.
Embed from Getty ImagesArgentina, rigore all’ultimo minuto di Jonathan Galván: il Racing regala il titolo al Boca
Ed è proprio qui che entra in scena il prode Galván. Che gli vuoi dire a uno che ha il fegato di prendere il pallone sottobraccio e portarsi al centro della scena, davanti a migliaia di persone che non aspettano altro che un gol, un semplice gol su rigore, per esplodere nella gioia più sfrenata.
D’altronde Enzo Copetti, il bomber della squadra (già undici gol quest’anno, nessuno però su rigore) ha in faccia il colore di un lenzuolo; si defila e si assume il semplice compito di dare consigli agli altri, su chi dovrebbe tirare e chi no.
C’è una sorta di vertice in area del River su chi debba calciare il tiro della gloria. C’è persino un altro pallone, sbucato chissà da dove: sta sotto il braccio di Gabriel Hauche. Vorrebbe tirarlo lui, quel rigore, lui che ha sempre fatto l’attaccante e che di gol ne ha segnati più di cento in carriera.
Ma questa è la giornata di Galván. Non c’è niente e nessuno che possa togliergli quel pallone, nulla può intaccarne la fiducia. In area si discute ancora, l’arbitro sta ammonendo giocatori qui e là, mentre Galván sorride, rassicura gli altri con gli occhi socchiusi, sistema il pallone sul dischetto.
Se ne sono visti peggiori di errori, ma questo difficilmente verrà dimenticato. Il sorriso è svanito, la faccia cerca riparo nella maglietta. Lo scudetto è del Boca.
Marco Sicolo – Bgame News