Domenica sera si rinnova l’eterna sfida tra Juventus e Inter, una rivalità che racconta la storia del nostro calcio e del nostro Paese
No, non è una sfida come le altre. Non lo sarà mai.
Juventus-Inter ha dentro così tanto passato, così tante emozioni, che ogni anno, quando arriva lo scontro diretto, sembra che il mondo si fermi, in attesa di un altro capitolo di questa saga infinita, di altri episodi, spunti e battute che passino alla storia.
Al di là di calciopoli, delle polemiche e delle tensioni, che possono anche divertire quando si mantengono nel perimetro dell’ironia, la rivalità tra bianconeri e nerazzurri racconta la storia del nostro calcio e anche uno spaccato del nostro Paese; un filo rosso che parte dalle frecciate scambiate tra presidenti e arriva alle macchinette del caffè di ogni parte d’Italia, tra battutine sul triplete, scudetti di cartone e via dicendo.
Juventus-Inter, gli albori di una rivalità
Il primo incontro ufficiale tra Juventus e Inter risale al 1909, ma è negli anni ‘30 che la rivalità comincia a prendere forma, quando la Juve, già di proprietà della famiglia Agnelli, e l’allora Ambrosiana si spartiscono gli scudetti, alternandosi al grande Bologna di quegli anni.
Dopo alcune sfide decisive per lo scudetto (memorabile il 6-0 per l’Inter a Milano nel 1954), nel 1961 si arriva al primo vero dissapore tra le due società.
Il derby d’Italia e le polemiche del 1961
Juventus e Inter sono in lotta per lo scudetto, e il big match di Torino richiama allo stadio il pubblico delle grandi occasioni. Al Comunale c’è così tanta gente, che in molti si riversano fino ai bordi del campo, inducendo l’arbitro a interrompere la partita per prevenire disordini.
Il regolamento appare chiaro sul punto e all’Inter viene assegnata la vittoria a tavolino. In tal modo si giungerebbe all’ultima giornata con le due squadre appaiate in testa alla classifica, a giocarsi tutto in novanta minuti: l’Inter a Catania, la Juve in casa col Bari.
Sennonché, appena ventiquattr’ore prima delle partite arriva il ribaltone: la Commissione ribalta il verdetto e stabilisce che lo scontro diretto va rigiocato. I nerazzurri accusano il colpo, cadono al Cibali e lasciano via libera ai rivali, che con un pareggio conquistano il loro 12° titolo.
Il presidente dell’Inter Angelo Moratti è furioso, la sentenza avversa e le tempistiche con cui è stata presa alimentano i sospetti: in fondo, non ci vuol molto a pensar male, visto che il presidente della Federazione Calcio era Umberto Agnelli, patron dei bianconeri.
Juventus-Inter 9-1: 6 gol di Omar Sivori e l’esordio di Mazzola
Il recupero della partita è in sé una storia nella storia. I nerazzurri mandano a giocare a Torino i ragazzi della Primavera, in segno di protesta. La partita, ormai ininfluente per la classifica, è una vetrina solo per Omar Sivori che, a caccia di visibilità per il Pallone d’Oro, segna ben sei reti. La Juve ne sigla anche altri tre, intervallati dall’unica rete dei giovanissimi ragazzi di Herrera: la segna un certo Sandro Mazzola, all’esordio in Serie A, mentre dall’altra parte calca il terreno di gioco per l’ultima volta Giampiero Boniperti.
Iuliano su Ronaldo: tornano i veleni sulla rivalità
Da lì in poi Inter e Juve seguono quasi due squadre parallele, con la squadra di Moratti che vive il suo ciclo d’oro in Europa negli anni ‘60, mentre una Juve in declino riuscirà a strappare solo lo scudetto del ‘67 (guarda caso ai danni dell’Inter, all’ultima giornata), prima di aprire l’epopea di Trapattoni, con relativi grappoli di scudetti e le sospirate affermazioni europee, guidata da quel Michel Platini che anni prima firmò un precontratto proprio coi nerazzurri.
Si arriva ai giorni nostri, quando il rapporto tra i due club si esacerba, fino ad avvelenarsi irrimediabilmente.
E’ il 1998, quando un goffo intervento in area di rigore da parte del difensore bianconero Iuliano manda a terra Ronaldo, il fenomeno brasiliano acquistato quell’anno dall’Inter. L’arbitro dice che è tutto regolare, l’allenatore dell’Inter Simoni perde il controllo ed entra in campo, l’azione continua e sul ribaltamento di fronte è rigore per la Juve.
Che si aggiudicherà partita e scudetto, tra mille polemiche mai sopite.
Dal 5 maggio a Calciopoli, è sempre Juve-Inter
Moratti figlio, che ha rilevato la società per rinverdirne i fasti vissuti negli anni ‘60 sotto la guida del padre, sembra legarsela al dito.
Dovrà sopportare ancora la cocente delusione del 5 maggio 2002, quando, ancora una volta, i bianconeri soffiano lo scudetto all’Inter all’ultima giornata, prima di assaporare il sottile piacere di vedere gli avversari condannati per illecito sportivo, venire privati di due scudetti per aver interferito con gli arbitri e finire in serie B.
Juventus-Inter, dove vederla e orario TV
Tornerà, la Juve, eccome se tornerà, ma prima c’è spazio per il triplete nerazzurro, che chiude un ciclo di cinque scudetti consecutivi.
Nove saranno quelli conquistati dai redivivi bianconeri, a partire da quelli conquistati con Antonio Conte in panchina. E proprio Conte porrà fine a questo dominio, una volta sedutosi sulla panchina interista.
Oggi ci sono Inzaghi da una parte e Allegri dall’altra, uno intenzionato a riprendersi dalla recente crisi di risultati e l’altro pronto a coronare una lunga rimonta in campionato.
E’ tutto pronto per un nuovo capitolo di questa storia infinita.
Juventus-Inter, domenica 3 aprile ore 20:45, diretta in esclusiva su DAZN.
Marco Sicolo – Bgame News