La rivincita di Karim

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Il Pallone d’Oro di Benzema è il coronamento di una splendida carriera, ma anche il riscatto dopo tante controversie affrontate fuori dal campo

La spettacolare Champions League disputata e vinta con il Real Madrid vale a Karim Benzema un meritatissimo Pallone d’Oro, che segna il culmine della sua carriera, gloriosa e travagliata allo stesso tempo. 

Il premio conquistato a Parigi e consegnatogli da Zinedine Zidane, ultimo francese prima di lui a ricevere l’ambito riconoscimento (gli altri furono Kopa, Platini e Papin), è il coronamento di un’annata fantastica e di un percorso umano e professionale segnato anche da amare vicissitudini.

Karim Benzema è il Pallone d’Oro 2022

Karim Benzema nasce nelle banlieues di Lione, a Bron, da genitori di origine algerina, e si fa strada giocando a calcio e ascoltando le canzoni di Tupac, il rapper assassinato negli anni ’90, che Karim omaggerà nella glitterata serata del Pallone d’Oro copiandone il look. 

La sua carriera è subito un successo, con la conquista di titoli nazionali nel Lione e l’approdo in Nazionale. Nel 2009 lo acquista il Real Madrid delle stelle, ma lì la concorrenza è alta e il pubblico esigente. Lui non sfigura di certo, ma nell’attacco del Real i riflettori sono soprattutto puntati addosso a Cristiano Ronaldo. 

Nell’attacco dei blancos, Karim si alterna con il suo gemello diverso, l’argentino Gonzalo Higuain, fin quando quest’ultimo decide di andare a prendersi un palcoscenico tutto suo, a Napoli, nel 2013. 

Intanto, Benzema ha già affrontato un imprevisto impegnativo fuori dal campo, uno scandalo a luci rosse che coinvolge una escort e che lo vedrà assolto solo dopo anni di causa.

Benzema, i successi col Real Madrid e il ritorno in Nazionale

Gioca il suo primo Mondiale con la maglia della Francia, nel 2014. In Brasile indossa la 10 e segna tre gol, ma lo attende un’altra controversia spinosa, ancora più difficile da gestire. Un suo compagno di nazionale viene ricattato per un video compromettente, e inizialmente l’accusa ricade su di lui. Poi si chiarirà che Karim ha svolto solo un ruolo da intermediario, in virtù delle sue conoscenze poco raccomandabili nelle periferie di Francia. 

Ma la storia è troppo scabrosa: il CT Didier Deschamps non se la sente di convocarlo in Nazionale, verosimilmente oggetto di pressioni dall’alto, e lui si perde l’Europeo del 2016 e il vittorioso Mondiale del 2018. L’attaccante si convince che le sue origini, il suo essere figlio di immigrati, giochino un ruolo decisivo in questa presa di posizione.

Ma intanto, anche Ronaldo migra in Italia, e lui pian piano si prende il Bernabeu. Diventa capitano e i gol arrivano a grappoli: superati i trent’anni trova la piena maturità professionale. L’esilio dalla Nazionale finisce nel 2021, e lui porta subito la Francia a conquistare la Nations League

Poi la fantastica Champions League del 2022, dove a suon di marcature multiple demolisce le altre grandi pretendenti d’Europa: Paris Saint Germain, Chelsea, Manchester City. E dopo la vittoriosa finale contro il Liverpool, compie un gesto ancora più straordinario, lasciando l’onore di alzare la coppa al vecchio storico capitano, il brasiliano Marcelo. 

Ma questo Pallone d’Oro, no, sta solo nelle sue mani: lo dedica al popolo e lo stringe fieramente. È il suo premio, la sua consacrazione. La sua rivincita.

Marco Sicolo – Bgame News