La medaglia d’oro di Tokyo 2020 si conferma ai Mondiali di atletica di Eugene nella marcia 35 km, dimostrando il proprio grande rispetto per gli avversari
Ancora una volta primo sul traguardo, ancora una volta portando il pollice alla bocca pensando alla piccola figlia, e ancora una volta dimostrandosi più attento al rispetto per gli avversari che alla propria legittima esultanza.
Massimo Stano da Palo del Colle, Puglia, non è solo un fenomeno della marcia, ma un campione nei comportamenti, un uomo di valori veri che emergono in tutto il loro splendore nel momento della vittoria.
Alle Olimpiadi di Tokyo, subito dopo aver tagliato il traguardo, si voltò indietro aspettando l’arrivo dei suoi più immediati inseguitori, due atleti giapponesi, accogliendoli con un inchino – da parte sua, freschissimo vincitore – per onorarne l’impegno e il risultato, e rimandando il proprio urlo liberatorio di esultanza solo dopo simile cerimoniale.
Allo stesso modo si è comportato sul traguardo a Eugene, attimi dopo essersi laureato campione del mondo, primo marciatore negli ultimi venti anni a vincere il titolo iridato da campione olimpico in carica.
Massimo Stano campione del mondo nella marcia 35 km
Erano rimasti in cinque, al trentesimo chilometro, nel gruppo di testa della 35 km di marcia. È stato allora che Stano ha cominciato a imporre il suo ritmo inesorabile, che ha fatto fuori gli avversari ad uno ad uno. Il primo a cedere è stato il rappresentante della Cina, poi il sudamericano, poi lo svedese. L’ultimo a resistergli è il giapponese Masatora Kawano.
Stano non ci fa nemmeno caso. Va per la sua strada, sa di essere il più forte, ha la consapevolezza del più grande. Sul rettilineo finale il vantaggio sul nipponico è minimo, ma lui sa che basterà, sente la fatica dell’avversario, sente l’energia del momento.
Raccoglie un tricolore dai tifosi che si accalcano ai lati della strada, sembra un gesto quasi supponente, perché Kawano è lì, a pochi passi, che prova addirittura a sorprenderlo con la rimonta della disperazione. Ma la sicurezza del barese si dimostra giustificata nell’eloquente immagine dell’arrivo.
Mondiali di atletica a Eugene, Stano medaglia d’oro nella marcia
Stano sventola il tricolore, omaggia la bimba col gesto del lattante e poi si accorge di quello che è appena avvenuto alle sue spalle. Kawano è letteralmente crollato dopo il traguardo, lo ha tagliato un solo secondo dopo l’azzurro ma dopo aver profuso ben altro sforzo, andando oltre i propri limiti.
Stano si gira, si sincera delle sue condizioni, lo aiuta a rialzarsi, lo abbraccia. E solo dopo aver reso onore al suo avversario, come ormai suo costume, si lancia in un grido di esultanza meritatissimo, consapevole di essere il padrone assoluto di questa disciplina. Un grande campione, un grandissimo uomo.
Marco Sicolo – Bgame News