Mikaela Shiffrin, quando il record non è un’ossessione

Mikaela Shiffrin, quando il record non è un’ossessione

La sciatrice statunitense eguaglia il record di 82 vittorie in Coppa del Mondo di Lindsey Vonn, ma dice di non volerci pensare troppo. La filosofia di Mikaela Shiffrin

Un passo alla volta. Mentre il mondo dello sport esalta con titoli a tutta pagina l’impresa di Mikaela Shiffrin, che è diventata la sciatrice più vincente della storia, lei preferisce non pensarci, e andare avanti passo dopo passo, come ha sempre fatto.

“Sono consapevole di aver raggiunto un grande traguardo”, ha dichiarato la statunitense, dopo aver vinto lo slalom gigante di Kraniska Gora, la sua 82.ma vittoria in Coppa del Mondo, eguagliando il record assoluto della connazionale Lindsey Vonn. “Ma non voglio viverla come un’ossessione. Non voglio che battere un record regali un senso di sollievo. Significherebbe porsi un obiettivo sbagliato”.

Shiffrin, il record di 82 vittorie in Coppa del Mondo

Mikaela Shiffrin, ventisette anni, è originaria di Vail, in Colorado, una delle principali stazioni sciistiche americane. Ha conseguito giovanissima le prime affermazioni in Coppa del Mondo ed è una delle dominatrici dell’ultimo decennio di sci femminile.

Campionessa mondiale in slalom speciale già nel 2013, ha vinto le Olimpiadi nella stessa specialità l’anno dopo, a soli 19 anni. La capacità di conseguire eccellenti risultati anche in altre discipline (slalom gigante e Super G) le permette di accumulare punti e vittorie in quantità in Coppa del Mondo.

E infatti, di Coppe ne ha già vinte ben 4 (la prima nel 2017) e quest’anno tutto lascia presagire che possa arrivare la quinta.

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Dal 2017 al 2019 non ha avuto rivali, vincendo tre volte la Coppa, e probabilmente avrebbe fatto poker nel 2020, se un tragico evento non avesse condizionato la sua stagione e, più in generale, la vita. Suo padre perse la vita in un incidente domestico, lei fece ritorno a casa a stagione in corso e i risultati sportivi persero ogni importanza per quell’anno.

Poi, il ritorno alla vittoria nel 2022 e, oggi, il record di vittorie di cui tutti parlano. “Ma la perdita di papà mi ha lasciato brutte sensazioni. Anche oggi, in questo momento di grandi trionfi, ho quasi paura che possa succedere qualcosa di brutto, perché l’ultima volta che ho avuto uno slancio come questo è stata la stagione in cui ho perso mia nonna e mio padre”.

“A lui piaceva fotografarmi”, ricorda con affetto”, “e la maggior parte del tempo, in questi giorni, penso a lui. Mi emoziono e poi  torno a concentrarmi, portando energia positiva in gara”.

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Le vittorie, la morte del padre, i prossimi obiettivi

Giornalisti e appassionati parlano già del prossimo record. Le sue compagne avevano preparato un grande numero “83” (per celebrare la vittoria con cui supererebbe definitivamente la Vonn) per lo slalom di Flachau degli scorsi giorni, ma per una volta lei è arrivata “solo” seconda.

Le parlano del record assoluto (tra uomini e donne) dello svedese Stenmark, mito dello sci anni ’70 e ’80, capace di vincere 86 volte. Le chiedono se pensi addirittura di arrivare a 100.

Lei rispedisce al mittente: “Non mi interessano i numeri. Non cambierò i miei obiettivi per inseguire qualche record. Ok, 82 vittorie sono davvero tante. Ma spero di non sentire alcun sollievo quando raggiungerò quota 86, non voglio che sia una rincorsa. Voglio solo godermi ciò che ha da regalarmi ancora la mia carriera, senza rovinarmi tutto inseguendo qualche record che magari neanche arriverà”.

Marco Sicolo – Bgame News