Nella sua accademia in Florida sono cresciuti ben 12 numeri uno del ranking mondiale. L’eredità di Nick Bollettieri, morto a 91 anni, nel mondo del tennis
Se oggi tanti genitori in tutto il mondo mandano volentieri i propri figli in vacanza nelle cosiddette accademie del tennis, dove si fa sport, ci si diverte e si impara un po’ di disciplina, il merito è in buona parte di un signore di cui non molti conoscono il nome, ma che ha cambiato a suo modo il mondo del tennis: Nick Bollettieri.
Il coach-imprenditore italo-americano, scomparso a 91 anni all’inizio di questa settimana, non è mai stato un tennista di alto livello, e forse nemmeno di medio, ma ebbe la visionaria idea, nel 1978, di mettere su un camp con alloggi per giovani tennisti e campi da tennis in cemento e terra battuta.
Ad oggi, la Nick Bollettieri Tennis Academy (NBTA) conta più di 50 campi e si estende su una superficie di oltre 600 ettari. Da lì sono passati alcuni dei più grandi tennisti degli anni ’90 e 2000, e ben 12 numeri uno del mondo, tra classifiche maschili e femminili.
Agassi e gli altri: tutti gli allievi dell’Accademia di Nick Bollettieri
André Agassi, Jim Courier, Boris Becker, Monica Seles, Jennifer Capriati, Maria Sharapova, Anna Kournikova, le sorelle Williams: è infinita la schiera di grandi tennisti che, agli esordi o nel corso della loro carriera, hanno calcato i campi di Bradenton, in Florida, dove ha sede la NBTA.
Proprio Agassi è considerato un po’ il simbolo del tennista moderno, plasmato nello spirito e nel fisico, prima ancora che nel gioco, dall’Accademia di Bollettieri. Del carismatico Nick si dice, infatti, che lavorasse molto più sulla testa e sul carattere dei suoi atleti, che sugli aspetti tecnici e tattici.
La mentalità vincente, la voglia di arrivare, la capacità di non arrendersi quando le cose vanno male: queste le qualità che accomunano i discepoli dell’Accademia, che insegnava anche una rigorosa disciplina nel rispetto degli orari e nei comportamenti: una scelta figlia dell’esperienza di Nick come militare dell’Esercito USA.
Embed from Getty ImagesTesta, corsa e motivazioni: il metodo vincente di Bollettieri
Bollettieri sarà ricordato come un grande innovatore nei metodi di allenamento, ma anche nel gioco: l’atletismo del tennis degli ultimi anni è figlio anche della cultura che si insegnava a Bradenton, dove corsa e potenza avevano la stessa importanza, se non maggiore, rispetto al tocco e al talento. Se oggi i vostri figli imparano il devastante rovescio a due mani, il merito – per i puristi, una colpa – è suo.
Inserito nella Hall of Fame del Tennis nel 2014, il vecchio mentore, sempre abbronzatissimo e col sorriso smagliante, lascia in giro per il mondo un manipolo di autorevoli discepoli che hanno cambiato per sempre il modo in cui si intende il tennis professionistico.
Marco Sicolo – Bgame News