Per Pogba è arrivato il giorno delle controanalisi

Sono in programma oggi gli esami sul campione del centrocampista. Se fosse confermata la presenza della sostanza proibita si aprirebbe l’iter giuridico-sportivo: rischia 4 anni di squalifica. 

Oggi per Pogba si prospetta una giornata infinita e finalmente si saprà la verità: dopo aver chiesto e ottenuto il rinvio per l’assenza del proprio perito di fiducia in occasione della data originariamente prevista per le controanalisi (20 settembre), lui e la Signora aspettano di sapere se le controanalisi sul campione B dell’urina confermeranno la presenza di una sostanza proibita oppure no. Dal responso dipende sia il futuro del giocatore, che rischia una lunga squalifica di almeno 4 anni, ma anche quello del club, che a gennaio potrebbe tornare sul mercato per acquistare un altro centrocampista. Resta questo delle controanalisi un passaggio obbligato: solo dopo gli esiti, infatti, si potrà iniziare un nuovo percorso. In caso di positività Pogba dovrà presentarsi davanti al Tribunale Nazionale antidoping, l’ipotesi di un patteggiamento è l’ultima spiaggia, mentre si punterà tutto sulla tesi difensiva per provare a dimostrare la non intenzionalità nell’assunzione della sostanza proibita. Se i legali di Pogba ci dovessero riuscire, la pena avrebbe una durata massima di due anni, in caso contrario il rischio è di una squalifica massimo di quattro anni. “Aspettiamo l’esito, poi decideremo come agire insieme al management di Paul”, ha affermato nei giorni scorsi Cristiano Giuntoli. Pogba al momento è sospeso, oltre a non poter giocare non può allenarsi né frequentare la Continassa. In caso di condanna per doping la Juventus ha la possibilità di risolvere il contratto, risparmiando così una trentina di milioni: il Polpo ha un contratto fino al 2026 e guadagna 8 milioni all’anno più 2 di bonus. Soldi che a gennaio potrebbero essere reinvestiti per il sostituto. Ma è da considerare anche il fatto che l’interruzione del contratto con Pogba con così ampio anticipo potrebbe poi portare alla rinuncia di alcuni vantaggi fiscali previsti dal decreto crescita, spesa di diversi milioni di euro. Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi giorni. 

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