Chi è il nuovo talento del ciclismo, capace di vincere classiche, Vuelta e Mondiale in un solo anno. Gli inizi come calciatore e il terribile incidente del 2020. Storia di Remco Evenepoel
Un metro e settanta di talento e modestia, Remco Evenepoel è in quel preciso momento della carriera in cui uno sportivo passa alla cassa e comincia a riscuotere ciò che gli spetta.
Perché di Evenepoel si è sempre parlato bene, anzi benissimo, sin da quando, ancora tra gli juniores, lo si paragonava al mitico Eddie Merckx, detto il Cannibale perché vinceva tutto, uno dei totem intoccabili del ciclismo che fu, belga pure lui.
Il 2022 sta per andare in archivio, ed Evenepoel può fare la conta delle sue prime vittorie veramente importanti tra i professionisti, colte all’età giusta (ventidue anni): la sua prima classica-monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi conquistata in primavera; la sua prima grande corsa a tappe, la Vuelta di Spagna vinta a fine estate; e infine il Mondiale vinto in Australia, la corsa che certifica definitivamente il suo ingresso tra i grandi di questo sport.
Remco Evenepoel: dalla caduta al Lombardia al Mondiale in Australia
Che poi, Remco, avrebbe ben potuto essere un grande di un altro sport: fino al 2017, praticamente ieri, giocava al calcio nell’Anderlecht, la più titolata squadra del Belgio, e veniva regolarmente convocato nelle nazionali giovanili del suo Paese.
Poi, finalmente, la bici di papà Patrick, onesto corridore professionista negli anni ’90, fece breccia nel suo cuore di adolescente e da allora non ne è sceso più. Anche perché sarebbe stato da pazzi, visti i risultati: già nel 2018, infatti, gli riusciva un’impresa incredibile, quella di dominare i mondiali juniores sia nella prova a cronometro che nella prova in linea.
E di lì, era inevitabile che si dicesse che avesse le stimmate del campione, che fosse il nuovo Merckx, che il futuro fosse suo. E in effetti, una volta transitato tra i professionisti, le prime piccole vittorie non hanno tardato ad arrivare.
Ma un momento in cui tutto è stato messo in dubbio c’è stato, ed è stato spaventoso: un volo al di là del muretto di protezione lungo una discesa del Giro di Lombardia, a Ferragosto del 2020. Un episodio che fa fermare il respiro a guardarlo ancora oggi, anche se è solo un ricordo lontano e superato.
Frattura del bacino per lui, terrore negli occhi di chi lo ha visto scomparire nella scarpata, leggero malore per la fidanzata, e ci mancherebbe. Remco tenne duro, guardando la cosa dal lato positivo: in fondo, lo avrebbe potuto raccontare.
Evenepoel e i grandi giri nel futuro
Tornato alle corse dopo diversi mesi, Evenepoel accumula altre esperienze in giro per il mondo, fino a presentarsi ai nastri di partenza di questa stagione come uno dei campioni più attesi.
E, come detto, non ha deluso le aspettative: i ciclisti come lui, che vanno forte in salita, vanno forte a cronometro, e vanno forte nelle classiche di un giorno, e nelle lunghe corse a tappe, sono proprio quelli che fanno la storia di questo sport ed entrano nel cuore degli appassionati.
Adesso tutti vogliono il campione del mondo, con offerte milionarie, ma lui dice di sentirsi tranquillo e di voler continuare con la squadra che per prima lo ha ingaggiato tra i Pro. Gli chiedono se pensi già al Giro e al Tour de France, ma lui dice che c’è tempo, che dipende dal percorso e che deve ancora crescere.
I paragoni con i “cannibali” del passato, capaci di vincere tutto e dappertutto, non gli interessano. Ma il suo percorso, modestie a parte, sembra portare proprio da quelle parti lì.
Marco Sicolo – Bgame News