Si ritira uno degli sciatori italiani più vincenti dell’ultimo ventennio: l’abbraccio dei colleghi, l’ovazione del pubblico di Flachau. Ripercorriamo i successi di Manfred Moelgg
Ci sono atleti che non fanno rumore, ma che scandiscono con i loro risultati le classifiche del loro sport con una regolarità impressionante, tanto che il grande pubblico finisce per associare automaticamente il loro nome allo sport stesso.
Manfred Moelgg è da oltre vent’anni sinonimo di sci alpino: il suo sorriso fiero campeggia sulle piste in ogni weekend in cui sia prevista una gara di slalom, e il suo cognome così identificabile, così legato alle tradizioni della montagna, si è guadagnato nel tempo una bella fetta di ammirazione da parte degli appassionati, patiti dello sci o semplici spettatori occasionali.
Le imprese compiute nel corso della sua carriera non hanno avuto, forse, il clamore dei successi di un Paris o di una Goggia, per non scomodare i soliti Tomba e Compagnoni, ma al termine della sua avventura sugli sci, chiusa nello slalom di Flachau dello scorso 9 marzo, Moelgg può vantare una bacheca di tutto rispetto, invidiabile dai più.
Ritiro Manfred Moelgg, i suoi risultati in Coppa e ai Mondiali
Difficile scegliere, tra la Coppa del Mondo di Slalom del 2008 e le tre medaglie Mondiali conquistate tra il 2007 e il 2013, quale sia il successo più importante ottenuto dal bolzanino, ma forse, insieme a queste vittorie, va ricordata anche la sua capacità di risorgere dopo gravi infortuni, la sua tenacia nell’inseguire risultati di prestigio anche quando l’età e la condizione fisica non parevano più dalla sua parte.
In tutto questo, quindi, possono avere grande valore anche le singole vittorie, come quella nello slalom di Coppa del Mondo a Zagabria nel 2017, a 34 anni suonati e ad otto anni dall’ultima vittoria, dopo la rottura del tendine d’Achille che ne aveva messo a rischio la carriera nel 2014.
Poi arriverà anche la lesione del crociato del 2020, ma non è questo il momento di ricordare queste sfortune. Anche da lì, infatti, Manny ha saputo ripartire, per chiudere quando avrebbe deciso lui, e non quando glielo avrebbe imposto il destino.
Manfred Moelgg, la Coppa del Mondo in slalom nel 2008
Cresciuto a San Vigilio di Marebbe, tra le Dolomiti Settentrionali, Manfred ha infilato gli sci sin da piccolino, insieme alla sorella Manuela, anche lei ottima protagonista del Circo Bianco fino a pochi anni fa.
I primi risultati di rilievo sono arrivati nel 2004, con il primo podio nello slalom di Schladming. Sul podio ci sarebbe salito anche in Gigante (per la prima volta nel 2007) per affermarsi come uno dei pochi azzurri capaci di governare gli sci con maestria in entrambe le discipline, sulla scia del grande Alberto Tomba.
Nel 2007 arriva anche la prima medaglia ai Mondiali di Are, un argento in slalom, e nella stessa disciplina conquisterà l’anno dopo la Coppa del Mondo di specialità: sono solo 8 gli sciatori italiani ad aver compiuto una simile impresa in campo maschile.
Lui ci riesce proprio in Italia, a Bormio, nello stesso giorno in cui l’azzurra Denise Karbon si aggiudica la Coppa di Gigante nel femminile e la sorella Manuela arriva seconda in gara, uno dei suoi 14 podi conquistati in carriera. Quell’anno Manfred è anche 4° nella classifica generale di Coppa del Mondo, grazie alla costanza nelle prove di Gigante.
Successivamente arriveranno anche le altre due medaglie Mondiali, a Garmisch nel 2011 in slalom e a Schladming nel 2013 in Gigante, entrambe di bronzo, insieme a tante altre ottime prestazioni che porteranno a 20 il totale dei podi conquistati in Coppa del Mondo.
L’ultimo slalom a Flachau e la festa con gli altri sciatori
Lo slalom di Flachau è stata la degna conclusione di un’eccellente carriera, il palcoscenico perfetto per salutare tutti e prendersi l’abbraccio dei colleghi e l’ovazione del pubblico.
Una bottiglia di spumante, tanti sorrisi e la soddisfazione di aver dato tutto: una chiusura con stile, come è sempre stata tutta la sua esperienza nel mondo dello sci.
Marco Sicolo – Bgame News