Ronaldo, da Pallone d’Oro a pecora nera

Ronaldo, da Pallone d’Oro a pecora nera

La triste parabola di Cristiano Ronaldo al Manchester United: il fuoriclasse portoghese si sfoga in una lunga intervista alla TV britannica

Il ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United non è stata la favola che il portoghese si augurava.

Dopo una prima stagione così così, in cui comunque ha timbrato il cartellino segnando 24 gol, quest’anno la situazione è tristemente precipitata, complice l’arrivo di un nuovo allenatore con cui non è scattata la scintilla, l’olandese Erik ten Hag.

In un’intervista concessa a una TV britannica, il cinque volte Pallone d’Oro ha buttato fuori tutta la sua frustrazione per la situazione attuale, dicendo di sentirsi tradito dal Manchester Utd e di essere stato trattato come la “pecora nera” del gruppo.

Cristiano Ronaldo: “Il Manchester United mi ha tradito”

Che le cose, in questa stagione, non stessero andando per il verso giusto tra Ronaldo e i Red Devils lo si era già abbondantemente intuito.

Dopo aver maldigerito qualche panchina di troppo (almeno dal suo punto di vista), Ronaldo ha ritenuto che il proverbiale vaso fosse traboccato nell’incontro casalingo giocato contro il Tottenham lo scorso ottobre – partita peraltro vinta brillantemente dalla sua squadra.

Nei minuti finali, esaurite le cinque sostituzioni senza che lui avesse fatto ingresso in campo, il fuoriclasse portoghese ha abbandonato la panchina e lo stadio prima ancora del triplice fischio dell’arbitro.

Il suo comportamento non è rimasto privo di conseguenze, visto che l’allenatore lo ha poi escluso dai convocati per la partita successiva.

Adesso Ronaldo cerca di dare al pubblico la sua verità: “Non ho alcun rispetto per l’allenatore, perché lui non ne ha per me. È ora che la gente sappia, ma sono sicuro che la maggior parte dei tifosi abbia già capito da che parte stare”.

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Ronaldo allo Utd: “Sono la pecora nera a cui dare tutte le colpe”

Ronaldo rivela anche che, prima di tornare allo United, avrebbe potuto accettare un’offerta dell’altra squadra di Manchester, il ricchissimo City di Guardiola: “Ma ho ascoltato il consiglio del mio vecchio allenatore, Alex Ferguson, che mi ha detto che non avrei mai potuto giocare per i Citizens”.

Ed è proprio parlando di Ferguson che Ronaldo coglie l’occasione per lanciare pesanti strali sull’attuale gestione della società: “Finché c’era lui al timone (fino al 2013, n.d.r.) il Manchester United era tra i Top 3 club al mondo. Adesso che sono tornato, ho scoperto che non è stato fatto alcun progresso da quando lui è andato via. Stesse palestre, stesse strutture, stesse scelte alimentari, stessa tecnologia. Zero progressi, non c’è stata alcuna evoluzione in questo club”.

Ronaldo ha concluso citando Picasso e lasciando trasparire la sua intenzione di lasciare il club  nella finestra di mercato del prossimo gennaio: “Per costruire qualcosa, devi prima distruggere”.

Per ora, è soprattutto la sua immagine ad apparire, se non distrutta, quantomeno appannata. Alla soglia dei 38 anni, lo attende forse l’ultimo contratto della sua impareggiabile carriera, ma soprattutto, tra pochi giorni, un Mondiale da vivere ancora da protagonista con il suo Portogallo: sarà la sua quinta rassegna iridata, e con almeno un gol potrebbe diventare il primo calciatore della storia a segnare in cinque edizioni diverse.

Marco Sicolo – Bgame News