Ci eravamo quasi rassegnati a vedere lo spagnolo come promessa più credibile dell’italiano: il match di Wimbledon ci ha restituito il vero Sinner
Alla vigilia dell’incontro, avevamo quasi paura crederci, vista la solidità dell’avversario e i recenti alti e bassi dell’azzurro. Ma già dopo mezz’ora di partita, Jannik Sinner ha dimostrato ai tifosi italiani che di lui ci si può fidare, anche quando la posta in gioco è alta, e anche in un match che, a posteriori, potrebbe avere un valore storico.
Sinner e Alcaraz, il futuro del tennis
Alcaraz e Sinner sono due tra i sicuri dominatori del prossimo decennio (altri ne potrebbero sempre arrivare, così come fu per Djokovic all’epoca del binomio Federer-Nadal). Per questo, il match degli ottavi di finale di Wimbledon aveva già il sapore di uno scontro al vertice tra i due predestinati.
Lo spagnolo ci è arrivato sull’onda di mesi fatti di un tennis convincente e sfrontato, che lo aveva visto vincere tornei importanti (Miami e Madrid) e arrivare in classifica tra i primi 6 al mondo.
Sinner, invece, aveva avuto sinora una stagione singhiozzante, tra crisi tecnica, cambi di allenatore e continui piccoli infortuni che ne avevano condizionato la stagione.
La vittoria di Sinner su Alcaraz a Wimbledon
Il buon torneo disputato nella prima settimana, però, ha dato fiducia all’altoatesino, che ha preso sempre più confidenza con l’erba e con il gioco sotto rete.
L’approccio alla partita è stato da par suo, una perfetta manifestazione di quella solidità mentale che è un tratto caratteristico della sua persona: 6-1 e primo set in cascina.
Dall’altra parte della rete, però, c’era un giocatore vero, un campione, che non si è disunito neanche dopo un avvio disastroso, rientrando in partita grazie a un servizio improvvisamente più solido. Per fortuna, a quel punto Sinner aveva già conquistato un break anche nel secondo set, e quindi gli è stato sufficiente tenere i propri turni di servizio per salire due set sopra e affrontare il resto del match con relativa tranquillità.
Adesso la sfida a Djokovic
La vittoria di Sinner è una bella sorpresa, che ci restituisce la grande promessa del tennis azzurro nella sua dimensione originaria, senza i dubbi e le incertezze che ne hanno ostacolato il percorso negli ultimi mesi.
Inoltre, in un’ottica di lungo periodo, è sicuramente un’ottima cosa aver già messo da parte una vittoria contro Alcaraz in uno Slam, in quello che potrebbe diventare un classico degli anni a venire: negli scontri diretti, come si sa, i precedenti hanno sempre un certo peso.
Adesso, per lui, un’altra prova del fuoco, contro quel Djokovic che in termini di tribolazioni non ha niente da invidiargli: anche per lui, infatti, è stata un’annata stranissima, e il match contro l’azzurro darà indicazioni decisive sul suo reale livello attuale.
Marco Sicolo – Bgame News