Dopo mesi di indiscrezioni, arriva l’annuncio ufficiale del club: Barcellona e Spotify siglano un accordo di sponsorizzazione per quasi 500 milioni di euro
Possedere uno stadio di proprietà sembra ormai un requisito imprescindibile, per le squadre di calcio che vogliano assicurarsi un futuro di successo e al contempo sostenibile dal punto di vista finanziario.
Se, in Italia, questo trend continua a procedere lentamente, con ancora poche società ad aver compiuto il grande passo, in Spagna la musica è ben diversa, e stavolta è proprio il caso di dirlo.
Il Barcellona, proprietario del leggendario Camp Nou, ha infatti siglato un accordo milionario con Spotify, il colosso dello streaming discografico online, che nei prossimi dodici anni darà il proprio nome al mitico stadio.
Il Barcellona e la magia del Camp Nou, lo stadio più grande d’Europa
Costruito negli anni ’50, in risposta al colossale stadio di Madrid, il Camp Nou, originariamente chiamato Estadi del Futbol Club Barcelona, è semplicemente il più grande stadio d’Europa, con una capienza di quasi 100.000 posti a sedere e un fascino senza eguali.
Qui si sono disputate, oltre alle più importanti partite della storia del club catalano, anche altri gradi eventi, dalla semifinale dei nostri amati Campionati del Mondo 1982, quella della doppietta di Paolo Rossi con cui l’Italia superò 2-0 la Polonia, alla finale di Coppa dei Campioni del 1989, in cui il Milan di Sacchi batté 4-0 lo Steaua Bucarest.
Spotify Camp Nou, il nuovo stadio del Barcellona
Oggi, per la prima volta nella storia, alla sua denominazione classica verrà affiancato il nome di uno sponsor: il Barcellona, infatti, d’ora in poi giocherà le sue partite nello Spotify Camp Nou, un impianto che subirà un notevole intervento di restyling e che sarà al centro di una sorta di cittadella sportiva, chiamata Espai Barça.
Questo grande centro sarà dedicato alle attività sportive e ricreative, con un nuovissimo palazzetto, il Palau Blaugrana, destinato ad ospitare gli incontri di basket della squadra del Barcellona, oltre a concerti ed eventi di altro genere.
L’ambizioso progetto comprende, inoltre, la costruzione di un hotel, di un palaghiaccio e di altri impianti destinati a creare un indotto importante per le casse del club.
Spotify e Barcellona, un accordo da 430 milioni di euro
L’accordo tra Barcellona e Spotify prevede, oltre ai diritti relativi allo stadio, anche la presenza del logo della piattaforma svedese sulle maglie della prima squadra, sia maschile che femminile, oltre che sulle divise di allenamento ufficiali.
Spotify non solo darà il nome al Camp Nou, ma avrà il proprio logo in bella evidenza all’esterno, in corrispondenza dell’ingresso principale all’impianto, e sulle gradinate.
Le cifre dell’accordo sono davvero considerevoli e nel complesso sfiorano il mezzo miliardo di euro.
Nel dettaglio, Spotify riconoscerà alla società blaugrana 60 milioni di euro all’anno per i prossimi quattro anni, per la presenza del proprio logo sulle maglie della prima squadra, e altri 15 milioni complessivi per l’inserimento del logo sulle divise di allenamento per tre anni.
I diritti di denominazione dello stadio frutteranno ai catalani ben 180 milioni in dodici anni, per un totale complessivo di circa 430 milioni di euro che Spotify verserà nelle casse, finora sofferenti, del Barcellona.
Nuovo Camp Nou, la prossima sfida del Barcellona
La crisi finanziaria del Barcellona, negli ultimi anni, si era fatta davvero seria, con il club che è stato costretto a cedere il proprio atleta simbolo, Lionel Messi, per far quadrare i conti e per rispettare le regole imposte dalla federazione in termini di salary cap.
La disastrosa gestione finanziaria del club ha fatto vedere i suoi effetti anche sul campo, in particolare quest’anno, con la squadra che per la prima volta negli ultimi venti anni non è riuscita a qualificarsi per la fase ad eliminazione diretta della Champions League.
In più, il progetto dell’avveniristico nuovo Santiago Bernabeu del Real Madrid rischiava di creare ulteriori problemi di immagine al Barcellona nei confronti dei rivali di sempre.
Oggi, l’accordo con Spotify testimonia ancora una volta che il Barcellona sa essere una squadra all’avanguardia, capace di anticipare i tempi rispetto alle altre grandi d’Europa. E soprattutto, il denaro incassato assicura nuova linfa ad un club che, anche sotto il profilo sportivo, sta dando segnali di risveglio sotto la guida della sua bandiera Xavi.
Non resta che attendere che anche in Italia, sull’esempio dello Juventus Stadium, si sviluppino simili progetti, come sembra probabile già in alcune grandi città, come Milano, Firenze e Bologna: un passo decisivo per veder tornare i nostri club all’altezza dei concorrenti europei, sotto tutti gli aspetti.
Marco Sicolo – Bgame News