In mezzo a tanto denaro e ipocrisia, la figura di Damiano Tommasi, nuovo sindaco di Verona, dimostra che anche nel calcio di oggi esistono valori e contenuti
Quando giocava a calcio faceva di tutto, in mezzo al campo. Recuperava il pallone, impostava l’azione, entrava in contrasto, si proponeva in avanti. Una volta si è persino messi i guanti per andare in porta, dopo che il portiere della sua squadra era stato espulso, perché quando c’era da rimboccarsi le maniche davanti alle difficoltà lo trovavi sempre in prima linea.
Nessuno si è sorpreso, quindi, nel mondo del calcio, alla notizia che Damiano Tommasi è stato eletto nuovo sindaco di Verona. Non c’è da farne una questione di schieramenti o di credo politico. Chi ha seguito le sue vicende da calciatore, sa che Tommasi si farà guidare dagli stessi valori di sempre, anche nel suo nuovo incarico.
Damiano Tommasi nuovo sindaco di Verona
Anima candida, lo chiamavano allo stadio, perché tutti conoscevano il suo impegno nel sociale, fuori dal campo.
Fu uno degli artefici dell’ultimo scudetto della Roma, che tutti ricordano per i Totti e i Batistuta; ma in mezzo al campo, a far legna per tutto il campionato, c’era lui.
Tommasi alla Roma c’è rimasto una decina d’anni, e un giorno s’infortunò seriamente al ginocchio, tanto che si temette per la sua carriera. La società giallorossa lo aspettò e gli diede tutta l’assistenza necessaria per il recupero, durante gli oltre dodici mesi di convalescenza.
Lui, per riconoscenza, chiese che il suo stipendio fosse ridotto al minimo sindacale, 1.500 euro al mese come un impiegato, un operaio, perché nemmeno lui sapeva se avesse potuto dare nuovamente il suo apporto in mezzo al campo.
E il fatto che alla prima partita da titolare dopo l’infortunio, un assist di Cassano lo trovò puntuale al centro dell’area di rigore per segnare il gol della liberazione, dimostrò che l’onestà e la correttezza pagano sempre.
Tommasi calciatore e l’impegno nel sociale
Già prima della sua elezione a sindaco di Verona, la sua storia non parlava solo di calcio, ma di volontariato, sani principi, impegno concreto (è stato anche presidente dell’Associazione italiana calciatori).
Oggi, al di là di ogni colore, la vittoria di Tommasi ci ricorda che anche in questo calcio cialtrone dei nostri anni possono esserci persone con cervello, valori e altruismo.
Marco Sicolo – Bgame News