Tornano le coppe, senza la regola dei gol in trasferta

gol in trasferta Bgame News

Ripartono la Champions League e l’Europa League, con una novità epocale: scompare la controversa regola dei gol in trasferta, che esisteva dal lontano 1965

Era una delle regole più controverse del gioco del calcio, introdotta per risolvere le situazioni di parità in modo più equo rispetto al lancio della monetina e più rapido rispetto alla disputa di un’ulteriore gara di spareggio.

La regola dei gol in trasferta, che premiava la squadra che avesse segnato più gol fuori casa, a parità di gol complessivi segnati nelle gare di andata e ritorno, va in pensione e sembra proprio il caso di dire: finalmente.

A partire dagli ottavi di finale della Champions League 2022 e dal turno preliminare degli ottavi di Europa League che si disputano questa settimana, le situazioni di parità in fatto di gol complessivi al termine delle partite di ritorno verranno risolte dai tempi supplementari ed eventualmente dai rigori, a prescindere dal computo dei gol segnati in casa ed in trasferta dalle due squadre.

Regola dei gol in trasferta come funziona

Concepita nel lontano 1965, la regola dei gol fuori casa aveva come criterio fondante quello di premiare i gol ottenuti in una situazione particolarmente sfavorevole, cioè giocando su un campo avversario.

L’importanza del fattore campo viene principalmente associata alle condizioni ambientali, e in massima parte, quindi, al tifo del pubblico presente sugli spalti. E, a giudicare da quanto si è visto nel corso della storia, è difficile sostenere che i tifosi non abbiano un ruolo da dodicesimo uomo in campo.

L’adrenalina del sostegno del pubblico di casa e, per contro, la mancanza di fiducia che provocano i fischi dei tifosi avversari possono influire, eccome, sulle ginocchia, sulla mente, sul cuore di un calciatore.

Gol in trasferta Bgame News
Tifosi del Besiktas

Senza scomodare monetine e bottigliette che, a loro modo, hanno fatto la storia del calcio, emblematico è il caso occorso pochi anni fa a Istanbul, in un match di Champions League, quando l’attaccante del Lipsia Timo Werner ha chiesto la sostituzione perché disorientato dal frastuono del pubblico di casa.

Il fattore campo e la regola dei gol fuori casa

Le azioni e le reazioni del pubblico di casa, inoltre, possono umanamente avere una certa influenza anche sull’operato dell’arbitro, che deve avere una certa esperienza e pelo sullo stomaco per prendere decisioni sfavorevoli alla squadra di casa, come espulsioni, calci di rigore e segnalazioni di fuorigioco.

Storicamente, poi, il peso del fattore campo si giustificava anche con il peso del viaggio, che negli anni ’60 era sicuramente più disagevole rispetto ad oggi.

Non secondarie, inoltre, le ragioni legate alle condizioni del terreno: si pensi ai campi in erba sintetica come quello di Berna, dove gioca lo Young Boys, oppure ai famigerati stadi in altura come quello di La Paz in Bolivia.

gol in trasferta Bgame News
Un imbacuccato Weston McKennie durante il match tra USA e Honduras

Soltanto pochi giorni fa, ad esempio, in un match di qualificazione ai mondiali, gli USA hanno simpaticamente ospitato i caraibici dell’Honduras nella città di Saint Paul, in Minnesota, dalle parti dei Grandi Laghi. L’incontro si è giocato ad una temperatura di -16°, due honduregni sono finiti in ipotermia e i padroni di casa hanno vinto 3-0.

Insomma, il fattore campo una sua importanza ce l’ha.

Champions League 2022 come cambia la regola dei gol in trasferta

Quello che oggi vuole evitare l’Uefa, in realtà, è il ripetersi di situazioni di gioco quasi paradossali, indotte da questa bislacca regola che in più di cinquant’anni ha condizionato l’atteggiamento delle squadre di casa.

Come sottolineato dallo stesso presidente dell’ente, Ceferin, il terrore di prendere gol in casa finiva per dissuadere le squadre ospitanti dall’attaccare, in particolare negli incontri di andata.

E poi, c’era l’aberrazione dei gol segnati negli eventuali tempi supplementari: l’attacco della squadra ospite diventava un vero spauracchio, perché in caso di gol segnato costringeva i padroni di casa a realizzarne due in tempi strettissimi.

Bgame News
Andrij Schevchenko trafigge Francesco Toldo nella semifinale di ritorno della Champions League 2003

Ne sa qualcosa la Juventus, eliminata in questo modo dal Porto nella scorsa stagione in Champions League, ma ne hanno ricordi altrettanto spiacevoli anche altre squadre, come la Fiorentina di Prandelli che sfiorò l’impresa con il Bayern nel 2010, il Torino che nel ’92 perse la finale di Coppa Uefa contro l’Ajax con due pareggi o l’Inter, che vide impotente il Milan accedere in finale nella Champions 2003 dopo aver pareggiato due sfide giocate nello stesso stadio.

Da ora in avanti, tutto questo sarà solo un ricordo. Finalmente.

Marco Sicolo – Bgame News