Uno spagnolo a Wimbledon, Manolo Santana prima di Nadal

Manolo Santana

Manolo Santana, la grandezza del campione madrileno, campione a Londra nel ’66, è seconda solo all’importanza dei suoi successi per la crescita del tennis iberico

“L’erba è solo per le mucche”, questa è una delle perle di ironia che ci ricorderanno per sempre la figura di Manolo Santana, il campione del tennis spagnolo degli anni ’60 scomparso a fine 2021 e omaggiato da tutti i più grandi esponenti del tennis di oggi e di ieri, dal connazionale Nadal all’avversario Rod Laver.

Con quella sua ironica frase, Santana, abituato alla terra rossa come gran parte dei suoi connazionali, intendeva liquidare la sacra superficie di Wimbledon come non adatta al tennis.

Eppure lui a Wimbledon vinse, nel 1966, grazie anche al suo stile di gioco fantasioso, diverso da quello dei terraioli puri, un gioco fatto di top spin ma anche di smorzate, colpi ad effetto e discese a rete.

Una vittoria che arrivò quarantadue anni prima del trionfo di Nadal su Federer, aprendo le strade in qualche modo al futuro del tennis nel suo Paese.

Manolo Santana carriera e i successi negli Slam

Prima di vincere a Londra, però, Santana si affermò a grandi livelli già a Parigi, battendo due volte il nostro Nicola Pietrangeli nella finale del Roland Garros, lo Slam prediletto dagli specialisti della terra battuta.

Manolo Santana e Nicola Pietrangeli
Manolo Santana e Nicola Pietrangeli

E in carriera, per dirla tutta, si tolse anche la soddisfazione di portarsi a casa lo US Open, che allora si chiamava US National Championships e che pure si giocava sull’erba, sui campi di Forest Hills.

Una carriera, la sua, iniziata quasi per caso, come spesso capita ai campioni nati in provincia, in contesti sociali e familiari che poco avevano a che fare con lo sport, e tanto con la povertà.

Il suo amore per lo sport nacque portando ogni giorno il panino del pranzo a suo fratello maggiore, che faceva il raccattapalle in uno dei club sportivi di Madrid, in una capitale che cercava di risollevarsi dai disastri della guerra.

Cominciò a raccattar palline anche lui, e “di ogni cinque pesetas che guadagnavo, quattro ne davo a mia madre”.

La tentazione di impugnare una racchetta è tanta e Manolito se ne fabbrica una da solo, con i resti di una sedia di legno, poi un’altra gliela regalano, con poche corde e il telaio storto.

Ma evidentemente il talento c’è, tanto che l’allenatore Romero Giron lo prende sotto la sua tutela e praticamente lo adotta, permettendogli di frequentare i campi con assiduità e diventare un giocatore vero.

Il trionfo di Manolo Santana a Wimbledon 1966

Come detto, Santana trionfa a Wimbledon nel 1966, e lo fa con un certo stile, indossando in finale una maglietta con lo stemma del Real Madrid ricamato sopra.

La squadra della capitale, di cui Manolo era tifoso sin da bambino, si era appena laureata campione d’Europa per la sesta volta e un emissario del presidente Santiago Bernabeu intravvide nel tennista un ottimo veicolo per promuovere ulteriormente l’immagine del club.

Un rapido incontro in albergo fu sufficiente per accordarsi e Manolo incaricò un inserviente di cucire lo scudetto dei blancos sulla sua maglietta.

Manolo Santana in trionfo
Manolo Santana trionfa a Wimbledon

A dispetto della consueta fiscalità londinese riguardo al dress code dei tennisti, la trovata non dispiacque neanche agli organizzatori del torneo. Da lì a dieci giorni, infatti, proprio a Londra avrebbe avuto inizio l’ottava edizione dei Campionati Mondiali di Calcio, poi vinti proprio dall’Inghilterra padrona di casa.

Contenti tutti, quindi, quando lo spagnolo con l’ennesimo serve and volley si aggiudicò la finale contro l’americano Ralston, peccando solo in termini di etichetta quando, nel ricevere il premio dalle mani della duchessa di Kent, azzardò un baciamano vietato dalle regole della Casa Reale.

 

 

Il successo del tennis in Spagna dopo Manolo Santana

Oltre ai successi negli Slam, Manolo otterrà una medaglia d’oro in singolare ai Giochi Olimpici di Città del Messico del ’68, oltre all’argento nel doppio, in un’edizione in cui il tennis era ancora solo uno sport dimostrativo.

In quegli anni riuscì anche a portare la Spagna per ben due volte in finale di Coppa Davis, ma in entrambi casi la corsa si fermò davanti all’allora quasi imbattibile Australia.

E della squadra di Coppa Davis fu poi capitano non giocatore una volta appesa la racchetta al chiodo, negli anni ’80 e ’90, prima di diventare direttore del prestigioso torneo ATP di Madrid.

Manolo Santana in azione
Manolo Santana in azione

Apprezzato per il suo carattere socievole e per lo stile di gioco (è ritenuto l’inventore del pallonetto liftato), Manolo Santana verrà ricordato soprattutto per essere stato un autentico pioniere del tennis nel suo Paese, che ha portato in alto il nome della Spagna sui campi di tutto il mondo e ha aperto la strada ai tanti connazionali di successo dei decenni successivi.