Volley, una nuova generazione di fenomeni

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Il titolo mondiale conquistato dopo 24 anni di attesa è la consacrazione di un gruppo di giovani talenti, che rinverdiscono i fasti degli anni ‘90

E’ una nuova età dell’oro per la pallavolo italiana: dopo il titolo europeo conquistato un po’  a sorpresa lo scorso anno, gli azzurri di Fefè De Giorgi trionfano anche nel Mondiale e adesso guardano tutte le altre nazionali dall’alto in basso. 

Con questo successo, quella che era una squadra giovane con tante promesse in campo è diventata un irresistibile insieme di campioni ormai consacrati, la cui valenza indiscussa viene riconosciuta anche a livello internazionale. 

Volley, Simone Giannelli MVP del mondiale  

Su tutti, spicca la figura di capitan Simone Giannelli, già MVP dell’Europeo, nominato miglior giocatore del mondiale e autentico leader e trascinatore di questa nazionale. 

Il palleggiatore di Perugia è ormai entrato nel pieno della maturità tecnica e atletica e di lui stupisce non solo il grande talento, ma anche lo spirito di squadra che caratterizza ogni sua parola, dentro e fuori dal campo. 

L’attacco dell’Italia è risultato implacabile grazie a una batteria di schiacciatori che tutti ci invidiano, dal talento del giovane fenomeno Michieletto, alle bordate di Lavia e Romanò, autentiche rivelazioni di questo Mondiale.

L’Italia di De Giorgi campione del mondo di pallavolo 

De Giorgi, protagonista della generazione d’oro degli anni ‘90, ha condotto la Nazionale con il suo stile sempre intenso e bonario allo stesso tempo, con quella calma dei forti che ricorda in qualche modo un altro grande tecnico vincente dello sport, Carlo Ancelotti: poche chiacchiere e bacheca piena. 

La difesa di Balaso, i muri di Galassi, l’esperienza di Anzani e tutto il gruppo sempre sul pezzo: gli ingredienti del successo mondiale sono da ricercare anche nei dettagli che circondano le imprese dei finalizzatori sotto rete. 

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Mondiali pallavolo, il cammino trionfale dell’Italia 

Il cammino dell’Italia nella fase finale iridata è stato a dir poco esaltante: dopo un girone giocato sul velluto, gli azzurri hanno prevalso negli ottavi su Cuba, e va loro riconosciuto il merito di non aver sottovalutato il peso del set perso in quella partita, un piccolo campanello d’allarme che ha tenuto tutti sulla corda fino al match dei quarti. 

Lì è arrivato il vero capolavoro, la vittoria in rimonta sulla Francia campione olimpica, al termine di una partita giocata con personalità e fiducia. 

Poi è stata la volta delle due padrone di casa: Slovenia travolta in semifinale e Polonia battuta in finale al termine di un match senza troppa storia, in cui la nostra Nazionale ha giocato sentendo l’aria della grande occasione e non lasciandosi sfuggire il trofeo. 

Il titolo mondiale non può che essere un punto di arrivo per l’Italia, ma l’appetito vien mangiando, e quindi viene naturale pensare anche ai Giochi di Parigi del 2024, per dare la caccia a quell’oro olimpico sfuggito persino alla generazione di fenomeni di fine millennio. 

Ma comunque andrà, questa giovane, grande Italia è già nella storia. 

Marco Sicolo – Bgame News